Al via la vaccinazione obbligatoria per iscriversi a nidi, materne e scuola dell’obbligo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato l’atto che istituisce l’obbligo vaccinale.
Confermato il divieto di iscrizione e le sanzioni per chi non è in regola ma la norma ha subito alcuni cambiamenti rispetto a quando è stata presentata.
Le 12 vaccinazioni obbligatorie
Il decreto introduce come obbligatorie:
L’anti poliomielite, anti difterite, anti tetanica, anti epatite B, anti pertosse, e anti emofilo B (esavalente) si fanno al terzo mese di vita. Seguono anti meningococco C e B e poi anti morbillo, parotite, rosolia e varicella. Non tutti i bambini da 0 a 6 anni dovranno però farle tutte, perché per ogni classe di età verranno considerate solo le vaccinazioni previste a suo tempo dal piano vaccinale.
Esempio: il meningococco B è stato introdotto quest’anno, quindi dovranno farlo i bambini nati nel 2017 ma chi ha 10 anni potrà frequentare la scuola senza problemi anche se non lo ha. Quindi il numero di vaccini obbligatori cambierà a seconda dell’anno di nascita, passando da 9 a 12.
Le età
Il decreto stabilisce le fasce d’età in cui fare le vaccinazioni.
Nati 2001-2011: dovranno aver fatto l’esavalente e anti morbillo, parotite e rosolia (9 vaccini)
Nati 2012-2016: dovranno fare i vaccini dei nati negli anni precedenti più il meningococco C (10 vaccini)
Nati 2017: dovranno fare i vaccini dei nati negli anni precedenti più meningococco C e varicella (12 vaccini)
Gli obblighi e le sanzioni
Il decreto vale per i bambini e i ragazzi da 0 a 16 anni.
Quelli che frequentano il nido e la materna non vengono ammessi se non sono in regola con le vaccinazioni.
Chi invece va alla scuola dell’obbligo e cioè elementari, medie e primi due anni delle superiori, viene comunque iscritto.
I genitori però rischiano una sanzione da 500 a 7.500 euro a meno che non facciano al figlio le vaccinazioni mancanti entro il termine indicato dalla Asl. Trascorso quel termine, la stessa Asl “provvede a segnalare l’inadempimento dell’obbligo vaccinale alla procura della repubblica presso il Tribunale per i minorenni per gli eventuali adempimenti di competenza”.
Non si parla più, quindi, di togliere la potestà genitoriale, che viene rimessa alla valutazione dei giudici.
Iscrizione e termini
Al momento dell’iscrizione i dirigenti scolastici devono chiedere ai genitori la documentazione che provi le avvenute vaccinazioni. Se questa non c’è oppure è carente devono fare una segnalazione alla Asl entro 10 giorni. L’ufficio di igiene li convoca, cerca di convincerli se sono contrari a questa forma di prevenzione e appunto gli dà un termine per mettersi in regola.
Le eccezioni
Se a un bambino mancano dei vaccini ma i genitori dimostrano che hanno una prenotazione alla Asl per farli non ci sono problemi, stessa cosa se il bambino ha già avuto una malattia vaccinabile e quindi è immunizzato, ma in questo caso deve essere presentato un certificato medicoche lo dimostri. Altra eccezione è quella di chi ha problemi di salute che rendono pericoloso fare il vaccino. Anche in questo caso ci sarà l’iscrizione a scuola.
L’autocertificazione
I genitori, al momento dell’iscrizione, che avviene nei primi mesi dell’anno, oltre che nei casi illustrati precedentemente potranno comunque far prendere a scuola il figlio presentando un’autocertificazione dove si dichiara che i vaccini saranno tutti fatti. In quel caso entro il 10 luglio dovranno documentare l’effettuazione dei vaccini.
Anno scolastico 2017/2018
Ci sono pochi mesi prima dell’inizio dell’anno scolastico 2017/2018 e il provvedimento è impegnativo per genitori, scuole e Asl. E in più le iscrizioni sono già state fatte. Per questo per il prossimo anno sono previste alcune disposizioni transitorie.
Intanto la documentazione riguardante le avvenute vaccinazioni va presentata entro il 10 settembre (e non, appunto, nel momento dell’iscrizione che è già passato). Inoltre la documentazione può essere sostituita dall’autocertificazione e “in tale caso, la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie deve essere presentata entro il 10 marzo 2018”. C’è quindi buona parte dell’anno scolastico per mettersi in regola.
Le classi e l’immunità di gregge
I dirigenti scolastici devono mettere i bambini che non possono vaccinarsi per motivi di salute in classi dove gli altri alunni sono tutti coperti, così da assicurare protezione a chi non può fare prevenzione (immunità di gregge). Inoltre entro il 31 ottobre di ogni anno devono comunicare alla Asl quali sono le classi con più di due bambini non vaccinati.
Fonte: Adoc