Finalmente dopo lunghe e dure trattative, l’accordo sulla Brexit è stato trovato e la sterlina, inevitabilmente, è tornata a riprendere fiato. Ad annunciare il raggiungimento di un’intesa sono stato il capo negoziatore europeo Michel Barnier e il corrispettivo britannico David Davis.
Stando a quanto è emerso, le due potenze hanno trovato un compromesso di massima sul periodo di transizione, ma anche sui diritti dei cittadini e sul conto che gli inglesi dovranno pagare per poter uscire dal blocco europeo.
Tra i punti cardine dell’accordo vi sono i diritti dei cittadini giunti nel Regno Unito prima del referendum sulla Brexit: è stato deciso che il trattamento riservato loro rimarrà immutato e che da questo punto di vista verranno garantiti anche quanti arriveranno nel Regno Unito tra marzo 2019 e dicembre 2020. In pratica fino alla fine della Brexit, chiunque si trasferirà in Uk non correrà alcun rischio di vedersi negato qualche diritto fondamentale.
Sul fronte degli accordi commerciali si è deciso che Londra sarà libera di stringere accordi singoli e autonomi con Paesi terzi durante tutto il periodo transitorio; tali accordi però non potranno decorrere fino a che la Brexit non sarà definitivamente conclusa. Resta vivo invece il nodo Irlanda, che continuerà ad alzare le tensioni: “Fino a quando non otterremo un accordo su tutto, non ci sarà accordo su nulla”, ha detto a questo proposito Michel Barnier.
Come dicevamo, il raggiungimento dell’intesa ha permesso alla sterlina di riprendere il volo: il cambio EUR/GBP ha ripreso linfa a favore di quest’ultima, anche se ci sarà da fare parecchia strada prima di recuperare il terreno perso in questi mesi di trattative serrate, di scontri continui, di tensioni e blocchi contrapposti.