Chi ha una seconda casa che utilizza solo ed esclusivamente per le vacanze farebbe bene a stare attento: tra le tasse da pagare c’è la Tari, che per quanto riguarda la seconda casa può rivelarsi un vero salasso (tanto più considerando il fatto che si parla di case fondamentalmente disabitate)!
Tuttavia questo poteva valere fino ad oggi, perché grazie a una recentissima sentenza si è stabilito un principio che va a tutela dei titolari di seconde case. Il calcolo della tassa, relativamente alle seconde proprietà, va infatti definito tenendo conto della quantità di rifiuti prodotti e applicando uno sconto del 30% qualora queste proprietà vengano appunto utilizzate come case vacanze.
La Commissione Tributaria di Massa Carrara ha stabilito che la Tari sulla seconda casa non è legittima se applicata a persone che utilizzano questa proprietà per le vacanze. Pertanto a loro deve essere riconosciuto uno sconto secco del 30% sull’importo che dovrebbero pagare normalmente.
Il merito di questa svolta è stato di un cittadino che, stanco di pagare una tassa sui rifiuti su un immobile che usava in modo assolutamente occasionale, ha provato a rivolgersi agli organi competenti. E la Commissione gli ha appunto dato ragione riconoscendo l’illegittimità del caso e dando il via a questo agognato sconto del 30%.
Per quanto riguarda l’esenzione, invece, vale la regola di sempre: se il proprietario dell’immobile dimostra l’assenza di arredi e di allacci ai servizi a rete, allora riesce a salvarsi del tutto dal raggio di applicazione della Tari.