Prenoti il volo per le vacanze, per lavoro o per tornare qualche giorno dai parenti. Ecco che il personale della compagnia aerea presso la quale hai comprato i biglietti sciopera. Oltre ovviamente allo scontento e l’impossibilità di partire, c’è anche il rischio di perdere i soldi del biglietto?
La Corte UE dice di no. Solo in caso di circostanza eccezionale la compagnia non è dovuta a rimborsare ma, visto che lo sciopero del proprio personale non rientra in questa categoria, i clienti devono ricevere il rimborso per il proprio biglietto visto che sono rimasti a terra.
Caso Tuifly: il rimborso deve essere fatto
Tutto questo è stato stabilito dalla Corte di giustizia dell’UE. A scatenare la cosa è stato il caso Tuifly quando nel settembre del 2016 la compagnia annunciò un piano di ristrutturazione. Molte persone rischiavano di essere mandate a casa.Fu così che piloti e diverso personale di cabina non si presentarono a lavoro nella settimana successiva. Le conseguenze? Chiaramente impossibilità di volare, voli cancellati o comunque pesanti ritardi.
La compagnia aerea in quel caso si rifiutò di rendere i soldi dei biglietti aerei ai propri clienti, reputando che lo sciopero che li aveva colpiti era completamente fuori il loro controllo. Non la pensavano nello stesso modo i giudici che valutarono il caso a Lussemburgo. Tuifly perciò ha perso. Il tribunale dichiarò che le circostanze eccezionali che possono portare al non rimborso non possono essere per natura od origine in qualche modo legati all’attività della compagnia aerea.
Visto quindi che lo sciopero, anche se non ufficialmente proclamato dal sindacato, è stato scatenato da una ristrutturazione o riorganizzazione generale dell’impresa, non può essere reputato di natura eccezionale. Le riorganizzazioni aziendali sono appunto all’ordine del giorno ed è normale doverle mettere in atto.
Perciò sappiate che questo genere di scioperi vi da diritto a ricevere il vostro rimborso sul biglietto aereo.