Attraverso il modello 730 si possono detrarre anche le spese sostenute per gli interventi odontoiatrici. La detrazione prevista in questo caso specifico è del 19% e si applica solo ed esclusivamente sulle spese dentistiche che superano i 129,11 euro di franchigia: sotto questa soglia di spesa non si può quindi detrarre alcunché, mentre al di sopra si applica l’aliquota di cui prima al preciso ammontare di spesa.
L’agevolazione vale se la spesa in questione è stata sostenuta dal contribuente, indipendentemente dal fatto che gli interventi abbiano poi riguardato lui, il coniuge o un altro familiare a carico. Nel dettaglio, le spese per il dentista che si intendono portare in detrazione devono essere indicate nel Quadro E, rigo E1.
In questo ambito possono essere iscritte tutte quelle spese che hanno avuto come fine il miglioramento dello stato dei denti, quindi spese per terapie specialistiche, per esami di laboratorio e per controlli ordinari sulla salute della persona; ma anche spese chirurgiche per il recupero della normalità sanitaria, spese per l’acquisto o l’affitto o la manutenzione di apparecchi medici. E poi ancora spese per l’acquisto di farmaci e per trattamenti di implantologia. Escluse invece le spese sostenute per lo sbiancamento dentale.
Esattamente come vale per altri ambiti, anche in questo caso, per poter detrarre le spese dentistiche, è necessario conservarsi tutti gli scontrini e/o le fatture che attestino la spesa. Tali documenti devono indicare chi e quando ha compiuto l’acquisto (non a caso si è soliti dare la propria tessera sanitaria alla farmacia o allo specialista di turno, perché in questo modo la spesa viene ufficialmente abbinata a un soggetto fiscale).