A partire dal primo luglio 2019 la bolletta dell’energia elettrica potrebbe non essere più quella che conosciamo oggi. Per quella data, infatti, scomparirà definitivamente il cosiddetto mercato di maggior tutela, cioè quel mercato all’interno del quale le tariffe vengono stabilite ogni trimestre dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (che per la definizione delle tariffe si basa a sua volta sulle quotazioni internazionali degli idrocarburi).
In pratica dal primo luglio 2019 i consumatori si ritroveranno a dover avere a che fare solo ed esclusivamente con il mercato libero, che come dice il nome stesso dà la possibilità alle aziende di stabilire liberamente i prezzi di vendita dell’energia elettrica (pur dovendosi attenere comunque alle regole sulla concorrenza stabilite dalla legge e fatte applicare dall’Authority preposta).
In questo modo si porta a compimento un percorso che era stato avviato diversi anni fa con la liberalizzazione del mercato energetico, quando cioè furono varate diverse liberalizzazioni ad opera dell’allora ministro Pierluigi Bersani.
Per i clienti, in ogni caso, cambierà relativamente poco con questo passaggio. Se si confrontano le tariffe vigenti nel mercato libero con quelle vigenti nel mercato tutelato, infatti, ci si accorge senza tanti sforzi di come siano molto simili. Tutt’al più, chi oggi è ancora nel mercato tutelato, dovrà “tuffarsi” nel mercato libero e scegliersi un operatore a cui affidare la propria utenza, perché a livello di prezzi, ripetiamo, non cambierà granché.
Chi entro il primo luglio 2019 non avrà effettuato il passaggio, si ritroverà dentro il servizio di salvaguardia, cioè in un “limbo” in cui oggi gravitano le aziende che sono rimaste senza fornitura per non essere passate al mercato libero. Ecco, in questo caso sì che le tariffe sono più elevate della media: ecco perché darsi da fare preventivamente scegliendo un operatore nel mercato libero è importante e soprattutto conveniente!
Fonte: http://www.yeslife.it