Cambridge Analytica non regge il colpo: dichiara bancarotta e insolvenza

E così Cambridge Analytica non regge il colpo. Dopo la pesante accusa di aver usato i dati di 87 milioni di utenti Facebook per pilotare sia le presidenziali USA che l’uscita dell’Inghilterra dall’UE, chiude. Negli USA ha dichiarato bancarotta e in UK insolvenza.

Da quando lo scandalo è venuto alla luce sono state spese numerose parole sull’argomento. Si è iniziato a riflettere di più sulla sicurezza online, su come i nostri dati vengono usati a nostra insaputa etc. Un argomento sollevato anche a causa della GDPR. Pensiamo come Zuckerberg ha deciso di vietare ai minori di 16 anni l’uso di Whatsapp.

Torniamo però alla Cambridge Analytica. Stando ad alcune fonti, la società è già pronta a tornare sul mercato. Questa volta come Emerdata. Sembra perciò che si tratti di un’operazione di maquillage.

Perché Cambridge Analytica cambia nome?

Il cambio è per lasciarsi alle spalle un brand compromesso e partire con un nome pulito. L’azienda ha spiegato come nei mesi scorsi. E’ stata colpita da una vera e propria ondata di accuse infondate ma, tutti gli sforzi che hanno fatto per modificare la situazione non ha funzionato.

L’azienda Cambridge Analytica si difende da ogni accusa ed è convinta che i loro dipendenti hanno agito in modo corretto, sia sotto il profilo legale che etico. Purtroppo però tutte le voci sparse nel mondo hanno portato i clienti dell’azienda ad allontanarsi.

Proprio per questo hanno deciso di lasciar andare il nome di Cambridge Analytica per accogliere Emerdata. Si occupano delle stesse cose, hanno gli stessi investitori, la stessa sede e lo stesso management.

Cambridge Analytica dice infatti di non aver fatto niente che andasse oltre la legalità e le pratiche più che condivise nel settore della pubblicità online. Per molti infatti appare improbabile che l’azienda sia veramente riuscita a influenzare le elezioni del presidente americano e della Brexit.

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