In campagna elettorale la Lega si era spesa molto per l’introduzione della flat tax, cioè della tassa unica per tutti che esiste già in diversi Paesi e che si propone di rivoluzionare il sistema fiscale italiano. Nella Legge di Bilancio 2019 il partito guidato da Matteo Salvini è riuscito ad introdurre una flat tax molto annacquata solo per alcune categorie di partite Iva, ma l’obiettivo per il futuro è di avviare un percorso molto più incisivo e universale. Anzi, a dire il vero quanto è stato fatto non può neppure prendere il nome di flat tax.
Nel contratto di governo che Lega e Movimento 5 Stelle hanno siglato prima dell’avvio della stagione di governo si parla di una dual tax, cioè dell’introduzione di una tassa al 15% e di una tassa al 20% da applicare ai redditi di persone fisiche, partite Iva, società e famiglie a seconda dei redditi stessi. Per il momento l’intervento fiscale si è limitato ad un ampliamento del regime forfettario introdotto dal governo Renzi in sostituzione del regime dei minimi, pertanto l’obiettivo di arrivare a due sole aliquote Irpef è stato rinviato, ed è stato fatto anche in virtù delle scarse disponibilità di bilancio.
Ora però, con le elezioni europee alle porte e le pressioni politico-mediatiche che tendono ad innervosire sempre più il governo, la Lega starebbe seriamente pensando di ritornare a parlare di flat tax in modo più determinato. Complice di questa svolta anche l’introduzione del reddito di cittadinanza, che a detta dei sondaggi starebbero indebolendo la fiducia che l’elettorato leghista ripone nei confronti del governo e di Matteo Salvini.
L’idea è di procedere il prima possibile con l’abbassamento dell’aliquota Irpef ora fissata al 23% per portarla magari al 20%, e di proseguire in questo modo fino ad arrivare alla fatidica soglia del 15%. Di pari passo ci dovrebbe essere un abbassamento delle aliquote Irpef anche per gli altri scaglioni di reddito, fino ad arrivare ad una situazione in cui la tassazione sarà la stessa già prevista per le partite Iva in regime forfettario: 15% di imposta per redditi fino a 65mila euro e 20% di imposta per importi compresi tra 65.001 e 100mila euro.