Il 2018 è stata un anno particolarmente “florido” dal punto di vista delle tasse. Stando ai dati rilasciati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, le entrate fiscali complessive ammontano a 463.296 milioni di euro. I dati, confrontati con quelli dell’anno precedente, parlano chiaro: +1,7%. In crescita anche l’utile relativo alle imposte dirette (+0,8%) il quale, tradotto in cifre, è di 247.631 milioni di euro.
Come si spiega questo aumento? Semplice: crescita dell’occupazione, incremento delle retribuzioni lorde pro-capite e dei redditi da lavoro dipendente, ritenute IRPEF da lavoro dipendente a da pensione. Tendenza contraria per le entrate sulla tassazione del reddito delle società. Secondo il MEF, la contrazione è stata del 7,2%, una percentuale abbastanza elevata ma spiegabile con il taglio dell’IRES e degli effetti diretti dell’iperammortamento e del superammortamento.
Stesso discorso per le altre imposte dirette, in calo dell’8,7%. Qui si spiega con la diminuzione delle entrate in conto capitale, diretta conseguenza dell’emersione delle attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero.
Sono cresciute invece le imposte indirette (+2,7%), con entrate pari a 215.655 milioni di euro. In questo caso, l’aumento è dovuto ad un maggiore gettito IVA negli scambi interni (+2,6%). Nell’ambito delle esportazioni, la crescita delle entrate da IVA sono aumentate del 6,3%.
In calo invece le entrate tributarie da controllo e accertamento (-5,7%), che si attestano a 12.182 milioni di euro. Un risultato, secondo il Ministero, spiegabile con le rottamazioni esattoriali avvenute nel 2017 e che hanno influenzato le entrate. Invece, le imposte sui giochi d’azzardo hanno avuto un’ottima impennata nel 2018 (+3,8%), con entrate di 14.552 milioni di euro.
Altro dato positivo evidenziato dal MEF è il +2,7% delle entrate tributarie a gennaio 2019 rispetto allo stesso mese del 2017. Le entrate complessive sono ammontate a 36.547 milioni di euro.