Senza aspettare il parere di Bruxelles sull’aumento della soglia a 200.000 euro del valore dei beni immobiliari dei truffati dalle banche, richiesta appositamente dal governo per garantire a queste persone l’accesso diretto al rimborso senza arbitrato, l’esecutivo farà automaticamente partire gli indennizzi automatici per coloro che rientrano nel parametro di 100.000 euro di patrimonio immobiliare.
La decisione arriva alla luce delle notizie provenienti proprio da Bruxelles, le quali affermano che le norme riguardanti l’aumento della soglia verranno quasi sicuramente approvate. Quindi, niente più lunghe attese da parte dei risparmiatori truffati, già da tempo sul piede di guerra.
L’intenzione manifestata dal governo non trova d’accordo Letizia Giorgianni, presidente dell’associazione ‘Vittime del Salvabanche’: “L’innalzamento a 200.000 euro del tetto dei beni mobiliari non è per allargare il numero dei risparmiatori vittime delle banche bensì per non dare attuazione al fondo. Per l’ennesima volta, questo governo dimostra di non seguire alcune regole stabilite dall’UE, dando vita ad una norma prima ancora di avere l’ok”.
“Inoltre – ha aggiunto – è doveroso ricordare come quasi tutte le associazioni erano disposte ad accettare il teso proposto dal ministro Tria in quanto l’unico che non sarebbe stato ostacolato in nessun modo da Bruxelles. Invece, cosa fa il governo? Innalza la soglia del valore patrimoniale senza che noi ne facessimo specifica richiesta, una misura che poco si concilia con le normative europee vigenti sugli aiuti di Stato in caso di emergenza sociale. Se la proposta di Tria fosse stata accettata, il governo sarebbe stato finalmente costretto a procedere coi rimborsi”.
Anche Barbara Puschiasis, presidente di Consumatori Attivi, è sulla stessa linea. “Se andiamo ad unire i puntini”, ha affermato, “vediamo come ci sia la palese intenzione di prolungare i tempi d’attesa. Perché dico questo? Per due motivi: in primis, l’innalzamento della soglia richiederà un’ulteriore interlocuzione con Bruxelles, in secundis lo stesso interlocutore tra un mese sicuramente non ci sarà più”.