La richiesta dal parte del fisco francese fatta a Google di pagare circa 1,15 miliardi di euro è stata annullata dal tribunale. Per la seconda volta, il famosissimo motore di ricerca l’ha spuntata sul fisco transalpino, le cui richieste sono state respinte dai giudici.
Le accuse erano di evasione fiscale tra il 2005 e il 2010. In pratica, la corte amministrativa di appello parigina ha confermato quanto stabilito dal tribunale amministrativo nel 2017, ossia la cancellazione di ogni addebito di Google nei confronti del fisco francese.
La società è stata considerata in regola con il fisco, in quanto aveva trasferito tutti i suoi profitti nel quartier generale locato in Irlanda. Nella sentenza, i giudici hanno affermato che, in effetti, il ramo francese del motore di ricerca era controllato dalla Google Ireland Limited; quindi, i dipendenti della società avevano tutti i diritti di stipulare i contratti per conto proprio di quest’ultima.
Ciononostante, la sede francese mancava di quella autonomia necessaria da parte della sezione irlandese, in quanto non era autorizzata ad accettare richieste di vendita pubblicitaria online dei clienti locali senza aver prima avuto l’autorizzazione dei dirigenti della Google Ireland Limited.
Alla luce di quanto accaduto, il colosso di Internet ha affermato quanto sia necessario un aggiornamento del sistema fiscale internazionale e di come la stessa, in collaborazione con l’Ocse, stia cercando di fare proprio questo.
Questa vicenda non si chiuderà certamente qui poiché la sentenza verrà sicuramente impugnata presso il tribunale amministrativo superiore. In più, è in corso un’indagine parallela portata avanti da procuratori francesi, i quali hanno fatto irruzione nell’ufficio parigino nel 2016.