Se da un lato gli italiani hanno una particolare predilezione ad accantonare risparmi per far fronte ad eventuali imprevisti, dall’altro considerano poco la copertura dai rischi. Nonostante lo scorso anno la raccolta dei premi da parte delle compagnie assicurative è stata in crescita (il ramo vita ha avuto un incremento rispetto al 2017 del 5,8%), il valore risulta però inferiore a quello di molti Paesi Europei.
Secondo una recente raccolta dati Ania, soltanto il 6% degli italiani stipula polizze assicurative sulla premorienza, il 24% sugli infortuni e solo il 4% sulla malattia. Altro dato negativo riguarda le assicurazioni sulla casa: nonostante il territorio italiano sia a rischio sismico o idrogeologico, soltanto il 40% delle abitazioni è coperta da rischi di vario genere, mentre per le grandi catastrofi solo i 2%.
Anche se il quadro generale parla chiaramente di una scarsa propensione degli italiani a stipulare una polizza rischi, la consapevolezza che, durante la vita, possono capitare inconvenienti di piccola, media o grande entità è ben presente nella loro testa. Infatti, secondo un’indagine effettuata da Intesa Sanpaolo, il 43% delle famiglie italiane ha affermato di risparmiare per far fronte agli imprevisti. Di questa percentuale, il 20% risparmia per la vecchiaia, il 21% per i figli e il 14% per la propria abitazione.
Alla luce di quanto esposto sopra, i risparmiatori italiani sono più propensi a coprirsi personalmente contro eventi nefasti piuttosto che affidarsi ad una polizza assicurativa. Insomma, il tipico fai-da-te italiano. Una modo di fare con cui un risparmiatore non potrà mai far fronte a considerevoli rischi. Con poche migliaia di euro risparmiati, in caso di terremoto, nessuno sarebbe in grado di ricostruire la propria casa.