Le modifiche al calcolo degli Indici di affidabilità fiscale (ISA) stanno mandando su tutte le furie commercialisti e contribuenti.
L’Agenzia delle Entrate ha inviato le modifiche ai dati precompilati ai contribuenti soggetti agli ISA, recapitate poco prima di Ferragosto. Introdotto dal decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 9 agosto scorso, il cambiamento prevede una modifica della modulistica ISA e, di conseguenza, l’aggiornamento del software per calcolare gli ISA da parte dell’Agenzia delle Entrate. I singoli indicatori dovranno essere rivisti, così come quello sintetico e complessivo di affidabilità fiscale.
Il contribuente non sarà più in grado di modificare i dati relativi all’anno di inizio attività, i coefficienti di stima dei ricavi, quelli del valore aggiunto e il numero dei periodi d’imposta in cui è stato presentato il modello studi di settore.
Il periodo estivo poi non è propriamente quello ideale, considerando i versamenti delle imposte a saldo e in acconto dei contribuenti soggetti agli ISA vanno fatti entro il 30 settembre, a cui vanno aggiunte le difficoltà dei commercialisti ad aggiornare il software per ricalcolare le posizioni ISA della clientela. Un solo mese di tempo appare onestamente troppo poco, spingendoli a chiedere una proroga oppure la totale disapplicazione degli indici ISA per il 2018.
Le varie associazioni che li rappresentano si sono appellate all’articolo 6, comma 3, della legge n.212 del 2000, che prevede un termine di sessanta giorni, a garanzia dei contribuenti, per apportare opportune modifiche a modelli e software dichiarativi prima della data di scadenza dell’adempimento. Visto e considerato che i modelli ISA sono parte integrante della dichiarazione dei redditi, l’Amministrazione finanziaria sta apertamente violando la legge.