La stragrande maggioranza degli italiani è rientrata a casa dalle vacanze estive. Il Fisco, andato anch’esso in ferie, ha ripreso da lunedì la sua attività lavorativa iniziando a spedire ai contribuenti circa 800.000 cartelle di pagamento. La pausa era stata programmata per impedire disagi nel recapito delle cartelle, considerando che moltissimi italiani erano a prendere il sole nelle spiagge.
Entrando nei dettagli, per posta arriveranno 492.885 atti divisi tra avvisi e cartelle, mentre 305.726 verranno notificate tramite PEC (Posta Elettronica Certificata). Totale? 798.611 comunicazioni, che su base regionale e in ordine di classifica sono divise così:
L’unica eccezione alla sospensione sono stati circa 25.000 cartelle a rischio prescrizione o dannose per l’erario nell’immediato.
I contribuenti che hanno a che fare con gli avvisi bonari da parte dell’Agenzia delle Entrate hanno tempo fino al 4 settembre, così come stabilito dalla legge, che ha previsto una sospensione di 30 giorni a partire dal 1° agosto. Ad avere altre due settimane di tempo sono coloro che attendono le comunicazioni di irregolarità, la quale è risultato dal famoso controllo incrociato del Fisco su dichiarazioni dei redditi e IVA. Da ieri, invece, il resto dei contribuenti inizierà a ricevere gli avvisi e le cartelle.
Nel periodo in cui il Fisco è andato in vacanza, sono state stabilite le regole per una maggiore attività di prevenzione e contrasto nei confronti dell’evasione fiscale. Tutti gli uffici operativi sul territorio nazionale saranno tenuti a semplificare gli adempimenti fiscali e a contrastare con più “verve” l’evasione. Il coordinamento tra strutture centrali e regionali sarà rafforzato, così come diventerà più serrata la collaborazione con la Guardia di Finanza in termini di scambio di informazioni con le amministrazioni fiscali italiane ed estere. Insomma, la lotta all’evasione è sempre più serrata.