A fronte di un gettito fiscale in diminuzione, è in aumento invece quello relativo all’Irpef. L’ammontare complessivo? 164 miliardi di euro, tutti sulle spalle di pochi contribuenti. A dirlo è l’Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate.
Analizzando tutte le dichiarazioni annuali su redditi Irpef, quelle relative all’Irap e alle imposte dirette, si evince una sostenibilità del sistema di protezione sociale, costato nel 2017 ben 453.487 miliardi complessivi. Per sostenibilità sociale si intende quella relativa a sanità, assistenza e pensioni.
Nel 2017, i redditi complessivi ammontano a 838,226 miliardi di euro (5 miliardi in meno rispetto al 2016), mentre il gettito Irpef, togliendo in bonus 80 euro, è di 164,701 miliardi di euro. Rispetto all’anno precedente, la crescita è stata di 1.323 miliardi di euro.
Dei 30,67 milioni di contribuenti che hanno versato l’Irpef, il 12,28% rappresentano il 57,88% dell’Irpef versata, ossia 5 milioni con un reddito superiore ai 35.000 euro. Le altre cifre parlano del’1,13% di contribuenti (reddito superiore ai 100.000 euro) che hanno pagato il 19,35% dell’Irpef, mentre quelli con un reddito tra i 200.000 e i 300.000 euro rappresentato lo 0,13%, con versamento Irpef pari al 2,99%. Infine, salendo di reddito, la percentuale è un “misero” 0,093 e l’Irpef pagata solo il 5,93%.
Per quanto concerne l’importo medio pagato, ecco le cifre:
- 686,52 euro pagato dai lavoratori dipendenti;
- 230,90 euro pagato dai pensionati;
- 789,51 euro pagato da imprenditori, lavoratori autonomi e liberi professionisti.
L’Irpef negativa appartiene a 4,12 milioni di dipendenti, che hanno redditi da zero a 7.500 euro, e a 4,15 milioni di lavoratori, che hanno sì un reddito tra i 7.500 e i 15.000 euro, ma che grazie al bonus Renzi, a varie detrazioni e deduzioni, possono usufruire dell’Irpef negativa.