Tutti questi anni di tassi d’interesse negativi hanno messo le banche europee con le spalle al muro: cambiare modello di business o ridimensionarlo?
Ad avanzare questo dubbio è Jesper Berg, direttore generale dell’Autorità di vigilanza finanziaria di Copenaghen. Il settore bancario che sovrintende ha subito enormemente l’effetto dei tassi negativi in Europa. Per mantenere stabile il peso della Corona nei confronti dell’Euro, la Banca centrale danese è stato costretto a “gettare” i tassi d’interesse sotto lo zero. A distanza di sette anni, non ci sono segnali importanti sul ritorno alla positività dei tassi.
Berg aveva già spiegato il perché, secondo lui, i tassi di interesse negativi stanno danneggiando il settore finanziario: “Prima del loro avvento, le banche operavano in un ambiente in cui il finanziamento dei depositi era più economico di quello di mercato. Ormai quel mondo è praticamente scomparso”.
Qualche settimana fa, la Jyske Bank ha annunciato che inizierà ad addebitare i depositi al dettaglio più ricchi, quelli superiori a 7,5 milioni di corone (circa 1,1 milioni di dollari). Danske Bank, la banca più grande del Paese, non farà però la stessa cosa.
“Le banche europee stanno spasmodicamente cercando nuovi modi per fare soldi”, ha affermato Berg, “soprattutto quando, in presenza di questi tassi negativi, i clienti reagiscono prelevando i loro contanti. Esistono poi minacce di stabilità finanziaria per qualsiasi transizione importante in termini di aspetto della struttura del sistema. E’ molto simile a ciò che si applica in qualsiasi altro settore. L’industria tessile, ad un certo punto, è stata costretta a ristrutturarsi”.
L’associazione dei banchieri danesi ha chiesto alla banca centrale di alleviare l’onere dei tassi negativi sul settore finanziario. In che modo? Creando una struttura di deposito che consenta ai finanziatori di depositare riserve in eccesso allo zero per cento.
Se la maggior parte delle banche commerciale iniziano a trasferire il costo dei tassi negativi sui loro depositanti, le persone potrebbero iniziare ad accumulare liquidità. Una tale mossa metterebbe maggiore pressione all’industria finanziaria.