“C’è posta per te” direbbe un inviato del famoso programma televisivo condotto da Maria De Filippi se dovesse recapitare una lettera inviata dall’Agenzia delle Entrate. Il problema è che alla porta non si presenterà nessuno di tali personaggi, ma soltanto il classico postino.
Poi, la lettera non è mica una: in totale sono 55.000, destinatari coloro che non hanno regolarizzato la propria posizione IVA nei tempi stabili dalla legge. Avranno tempo fino al 30 aprile 2020 per presentare la comunicazione, ossia data in cui viene presentata l’IVA annuale. Naturalmente, saranno costretti a pagare le sanzioni e quella eventualmente dovuta, gravata di sanzioni e interessi. L’ammontare dell’incasso previsto dovrebbe essere sugli 1,5 miliardi di euro.
Le lettere sono state inviate a professionisti, imprese e lavoratori autonomi che hanno emesso fatture digitale in formato Xml e non hanno poi presentato le comunicazioni di liquidazione periodica IVA. Niente versamento dell’imposta, quindi. L’incauto contribuente può ottenere un vantaggio: uno sconto sulla multa se aderirà spontaneamente all’adempimento spontaneo. Prima avverrà tale adempimento, maggiore sarà lo sconto applicato.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, il 98% dei contribuenti ha già provveduto a comunicare la liquidazione dell’IVA. Tale dato emerge dall’analisi fatta dal Fisco, la quale ha controllato tutti i documenti che sono stati trasmessi al Sistema di Interscambio entro il 30 giugno 2019. All’esame dell’Agenzia delle Entrate sono finiti quei contribuenti che hanno presentato l’esterometro, ossia i documenti che accertano le operazioni avvenute con entità straniere.
Allo stato attuale, il riscontro si è concentrato soltanto sulle comunicazioni di liquidazione e sulla loro effettiva trasmissione. Successivamente, l’Agenzia delle Entrate scandaglierà i dati di ogni contribuente, per controllare se esiste coerenza con quelli inseriti nelle fatture.