Oliver Wyman, società di consulenza internazionale, ha appena pubblicato un rapporto intitolato “Banche italiane su un piano inclinato”. Nel rapporto viene enunciato che “in assenza di nuove crisi, recessioni, aumenti di capitali importanti dovuti alla nuova regolamentazione, le banche italiane nei prossimi cinque anni avranno minori ricavi, quantificabili intorno al 10% ma con punte fino al 15%, soprattutto per quelle più esposte al credito e ad i titoli di stato”.
Un rapporto poco rassicurante, che metterebbe gli istituti di credito spalle al muro e le costringerebbe a prendere decisioni drastiche. Nell’ipotesi che tale scenario resti tale a quello attuale le banche, per far fronte ai minori ricavi e nel tentativo di mantenere la redditività, dovranno tagliare circa 5 miliardi di costi. In che modo? Sacrificando 70.000 risorse e 7.000 filiali nei prossimi cinque anni.
Ciò che le banche italiane dovrebbero fare nell’immediato è pianificare un nuovo modello di business, considerando che quello attuale non ha più un futuro. Occorre maggiore orientamento verso la fornitura di servizi e la sostenibilità ambientale. Considerando poi che i tassi negativi sono destinanti a durare ancora, è necessario cercare nuovi servizi che pongano il cliente e le sue esigenze al primo posto.
Il rapporto poco rassicurante ha scosso l’ABI, attualmente impegnata coi sindacati per il rinnovo del contratto di lavoro.
Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria, ha dichiarato: “Analizzeremo accuratamente e attentamente lo studio. Intanto, mi preme dire che i dati pubblicati dalla società Oliver Wyman, molto simili a quelli dello scorso anno, rappresentano delle soluzioni molto semplicistiche e poco condivisibili. I progressi realizzati dal settore sono tanti e qui non riconosciuti. La responsabilità sociale è già in essere, così come alcuni nuovi modelli di business. Secondo me, l’errore che commette il rapporto è quello di omologare un’unica soluzione per un settore molto diversificato”.
L’ABI sottolinea anche che le banche italiane sono state sempre in grado di affrontare qualsiasi tipologia di difficoltà con un gestione oculata e grande attenzione, interfacciandosi con i sindacati per evitare ricadute negative sui lavoratori.