Alla fine l’accordo tra ABI e sindacati è andato in porto. Il nuovo contratto di lavoro per gli impiegati bancari prevede un aumento medio dello stipendio di 190 euro. Ma i punti principali all’interno del contratto sono anche altri: eliminazione del salario d’ingresso, conciliazione vita-lavoro, stretta alle pressioni commerciali, inclusione, pari opportunità, Banca del tempo per le donazioni di ferie, ore e permessi fra colleghi.
Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, ha dichiarato: “Siamo riusciti ad ottenere il riconoscimento economico voluto. La categoria, da adesso in poi, possiede uno vero strumento di tutela. Per quanto riguarda la vendita dei prodotti finanziari, abbiamo adesso un controllo diretto e possiamo costringere i banchieri a condividere le politiche di vendita”.
La scadenza del contratto è prevista per il 31 dicembre 2022. Oltre all’aumento medio mensile di 190 euro, i dipendenti bancari saranno maggiormente protetti, così come i clienti per ciò che concerne la consapevolezza nelle scelte di investimento e l’acquisto di vari prodotti finanziari. Inoltre, i bancari non verranno valutati negativamente in caso di mancato raggiungimento del budget previsto e degli obiettivi di vendita.
Dal punto di vista prettamente normativo, ci sarà maggiore conciliazione tra vita e lavoro, più inclusione e pari opportunità. In più, maggiori regole per lo smart working, più permessi in caso di esigenze dovute a varie problematiche familiari, incentivazione del part-time e tutele più ampie per i dipendenti.
L’intesa ha avuto una lunga esegesi, che si protratta per più di un anno. Il vecchio contratto era ormai scaduto a fine dicembre 2018. I dipendenti bancari interessati sono 282.000.