Fisco più forte grazie alla nuova Legge di Bilancio 2020. Tra le novità più importanti i nuovi poteri e funzioni ad appannaggio di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza.
Rispetto al passato, le Fiamme Gialle potranno accedere all’archivio dei rapporti finanziari, prerogativa prima della sola Agenzia delle Entrate. Inoltre, nel caso in cui verranno inserite all’interno dell’ordinamento nuovi compiti investigativi o attribuzione, la Guardia di Finanza assumerà le stesse funzioni dell’Agenzia. Un tipico caso sarebbe quando devono essere utilizzati i dati contenuti nelle fatture elettroniche. Naturalmente, tali novità non mettono sullo stesso piano i due organi, i quali continueranno ad operare con modalità procedurali diverse per contrastare l’evasione fiscale.
Questi nuovi poteri e funzioni, che avvicinano i due organi, non precludono però le possibilità che entrambi possano arrivare a conclusioni totalmente diverse oppure opposte. In effetti, considerando che le banche dati utilizzate per desumere il rischio fiscale sono a volte differenti, è una possibilità niente affatto remota.
A rigore di logica, sia le Fiamme Gialle che l’Agenzia delle Entrate, nella prima fase di analisi della posizione dei contribuenti risultante dai rapporti finanziari, dovrebbero camminare di pari passo e a braccetto; ma ciò non toglie che, una volta che i due soggetti utilizzano autonomamente procedure di analisi diverse, le risultanze finale potrebbero facilmente essere discordanti. Ad esempio, l’utilizzo dei file delle fatture elettroniche, anche se parte da un minimo comune denominatore, potrebbe portate a risultare a risultati diversi o opposti.
La decisione del Governo di affidare ad entrambi gli organi funzioni e poteri molto simili è dettata dalla necessità di combattere in modo più efficace l’evasione fiscale. Ma ciò non toglie che, a conti fatti, i dati ricavati dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate, se discordanti, potrebbero creare più confusione che aspetti positivi.