BCE e Banca d’Inghilterra, insieme alle altre banche centrali, stanno discutendo sulla possibilità di emettere le proprie valute digitali.
Verrà creato un nuovo gruppo, sotto la guida esperta dell’ex funzionario delle Banca Centrale Europea Benoit Coeure, a cui parteciperanno la Banca d’Inghilterra, la BCE, la Banca del Giappone, quella della Svezia e della Svizzera. L’intento è quello di condividere esperienze e di discutere sul futuro del denaro e di chi lo gestisce.
A guidare la scelta di emettere le propri valute digitale è stata la creazione, da parte di Facebook, della propria moneta virtuale chiamata Libra. Siccome il social conta miliardi di utenti in tutto il mondo, le banche centrali vedono in questo una potenziale minaccia.
La Banca centrale cinese è stata la prima ad intraprendere la strada verso il proprio denaro digitalizzato, sebbene ancora si sa molto poco su di esso. In una nota, le banche centrale hanno dichiarato: “Il lavoro del gruppo sarà quello di valutare vari progetti economici, funzionali e tecnici, compresa l’interoperabilità transfrontaliera. Inoltre, verranno condivise le conoscenze tecnologiche emergenti”.
Le criptovalute governative, chiamate CBDC, saranno sempre denaro tradizionale, ma avranno forma digitale e verranno emesse dalle banche centrali di un Paese. Invece, le cripto come Bitcoin vengono emesse risolvendo complessi meccanismi matematici, sono gestite da diverse comunità online e, di conseguenza, totalmente decentralizzate.
I CBDC, alla stregua delle altre criptovalute, si baseranno sulla tecnologia blockchain, che non è altro che un libro mastro digitale dove tutte le transazioni vengono registrate e diventano immediatamente accessibili a tutti. Secondo alcuni, la soluzione migliore sarebbe un sistema finanziario multipolare diversificato che la tecnologia blockchain in effetti potrebbe garantire.