Sulle pensioni si sta mettendo a rischio il futuro dei giovani. Questo l’allarme lanciato dal sindacalista Massimiliano Nobis per rilanciare la Previdenza Complementare.
Massimiliano Nobis, Segretario Nazionale della Fim-Cisl, lancia ufficialmente l’allarme sulle pensioni. Il sindacalista ha infatti evidenziato, commentando un report di Itinerari Previdenziali, che la percentuale di adesioni ai Fondi Pensioni Negoziali è ormai bassissima.
Una situazione su cui occorre intervenire al più presto con una legislazione che possa aiutare i più giovani “permettendo loro di valorizzare la posizione pensionistica complementare anche durante esperienze occupazionali non continuative”.
Nobis preme l’accento sul fatto che si sta trascurando il fatto che nel futuro la media delle pensioni sarà pari al 55 per cento dell’ultima retribuzione. Senza considerare il progressivo aumento dell’età pensionabile, un fenomeno che sembra sempre meno evitabile
Pensioni, cosa rischiano le giovani generazioni
È importante dunque che le giovani generazioni riflettano sulle possibilità offerte dalla previdenza complementare. Il rischio altrimenti è che si ritrovino a lavorare per una vita fino al momento in cui scopriranno che la loro pensioni è troppo bassa per permettergli di sopravvivere.
Per Nobis infatti “ricominciare a parlare di previdenza complementare ai lavoratori, far riflettere i giovani sulle opportunità e i vantaggi che stanno perdendo se non aderiscono e far comprendere il grande ruolo di coesione sociale che questo strumento può svolgere è fondamentale per il futuro previdenziale di milioni di cittadini”. Per questo i sindacati si aspettano una presa di posizione del governo sul tema e delle misure a favore della previdenza complementare nella prossima Legge di Bilancio.
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