Coronavirus, mostra fotografica in un Festival a Bergamo racconta la pandemia. Il progetto è stato realizzato dall’associazione ParalleloZero.
Si chiama CovidDiares e si tratta di un progetto fotografico realizzato da ParalleloZero che sarà presentato a “Fotografica”, un Festival della Fotografia che si terrà a Bergamo dal 16 Ottobre all’8 Novembre. Come lascia intuire il nome, l’esposizione racconta dei mesi di lockdown che tutti noi abbiamo vissuto a causa della pandemia di coronavirus.
ParalleloZero ha scelto di raccontare la storia di alcune persone durante la quarantena come si trattasse di un diario. E non è certamente un caso che questa mostra si terrà a Bergamo, forse la città più colpita e dilaniata dalla pandemia. Anche perché, l’esposizione avverrà in due luoghi simbolo della pandemia in città, Piazza Vittorio Veneto e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII. CovidDiares rappresenta attraverso i suoi scatti fotografici quelli che possono essere considerati i momenti più significativi della pandemia in relazione a come ha cambiato le nostre abitudini di vita.
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Coronavirus, una mostra al Festival di Bergamo nei luoghi simbolo della pandemia
Le città che si svuotano, l’attività produttiva del paese che cessa di colpo, l’utilizzo dello streaming come unico mezzo di contatto con il mondo. Nell’ospedale Papa Giovanni XXIII verranno invece esposti degli scatti intitolati “Faccia a faccia con il virus”. Un’altra selezione di fotografie verrà esposta all’ingresso principale della struttura.
Questa selezione è stata denominata “Costellazione”, in quanto le fotografie verranno sparse e posizionate come se ci si trovasse di fronte a un cielo stellato. Una scelta che la direzione generale dell’ospedale ha accolto favorevolmente. Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII, ha infatti dichiarato nel presentare questa iniziativa che abbiamo accolto con piacere la proposta di ospitare all’esterno dell’Ospedale una mostra per non dimenticare il dramma dell’emergenza sanitaria e il grande impegno degli operatori della sanità. Nei momenti difficili siamo tutti in cerca di riferimenti che permettano di orientarsi, proprio come le costellazioni”.
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