Recovery Fund, stipendi e pensioni a rischio in caso di mancata approvazione

Se gli Stati europei non trovano un’intesa sul Recovery Fund, stipendi e pensioni sono a rischio tagli. vediamo nel dettaglio per quale motivo.

Il nuovo stop alle trattative sul Recovery Fund è un evento da non sottovalutare e da osservare con una certa preoccupazione.

Il fondo che l’Unione Europea intende mettere a disposizione agli Stati Membri per superare la crisi economica scatenata dalla pandemia di coronavirus, è infatti indispensabile per poter superare questo difficile momento storico. Gli stati da soli, non hanno abbastanza risorse finanziare per superare autonomamente questa crisi.

Alcune indiscrezioni affermano che l’Italia avrebbe richiesto 120 miliardi in tre anni, una cifra inferiore ai duecento miliardo di cui avevano parlato settimane fa il premier Conte e il Ministro degli Esteri Di Maio. Questo perché forse, come ha fatto la Spagna, il nostro paese intende rinunciare ai fondi presi in prestito per disporre soltanto di quelli che l’Ue concede come contributi a fondo perduto.

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Cosa accade se il Recovery Fund non viene approvato?

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Il problema però che i soldi potranno essere erogati entro la fine del 2026, anche se parliamo di una misura che deve essere ancora approvata e che nelle ultime settimane ha conosciuto un stop sulle trattative che potrebbe essere superato solo tra qualche mese.

Ed è per questo che il governo ha deciso di ricorrere allo scostamento di bilancio accettando di far salire il debito pubblico. Un rischio che potrebbe essere considerato accettabile in quanto al momento le nazioni europee non sono tenute a seguire le regole di austerità e in quanto la speranza è che le cifre spese adesso, verranno successivamente coperte dal Recovery Fund.

Ma bisogna anche fare attenzione a un aspetto. Se alla fine gli Stati non trovassero un accordo sul Recovery Fund e questo non venisse dunque approvato, con un debito pubblico ai massimi storici a una mancanza di liquidità con cui fare i conti, il rischio per il nostro paese diventerebbe quello di venire commissariati dalla Commissione Europea.

E il pericolo a quel punto, sarebbe quello di dover sottostare alla stessa filosofia economica imposta alla Grecia per risanare il suo bilancio. Scelte che forse aiuterebbe a rimettere in ordine i conti, ma che implicherebbe tagli indiscriminati a stipendi e pensioni.

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