I 5 Stelle vorrebbero modificare il reddito di cittadinanza sdoppiando il sussidio e dividendo dunque la platea dei beneficiari. Vediamo nel dettaglio le indiscrezioni che circolano sulla loro proposta.
Si moltiplicano le indiscrezioni sull’intenzione del governo di apportare delle modifiche al Reddito di Cittadinanza.
E da quanto si apprende, alcune di queste proposte arrivano dal Movimento 5 Stelle, che fece di questa misura il simbolo della campagna elettorale del 2018. Sembra che l’idea che circola all’interno della compagine pentastellata sia quella di sdoppiare il sussidio.
Cosa significa?
Da quanto si apprende l’ipotesi sarebbe quella di continuare a mantenere attivo il sussidio esclusivamente per quella categoria di persone che per diversi motivi non è in grado di lavorare ed istituire un’altra tipologia di sostegno per la restante platea di beneficiari. È bene precisare che al momento si tratta solo di indiscrezioni, anche se alcune settimane era stato il premier Conte in persona a prendere il mano il dossier.
Una decisione dettata da un’acclarata inefficienza del sistema nei controlli riguardanti i requisiti per accedere alla prestazione ma anche nel sistema che dovrebbe permettere ai beneficiare di trovare una nuova occupazione.
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Fino a questo momento, il governo per mantenere attivo il Reddito di Cittadinanza ha stanziato una cifra pari a dieci miliardi di euro. E tutto sommato, si è trattato di un provvedimento che ha realmente aiutato le fasce più disagiate della popolazione, in particolar modo in un momento in cui la crisi economica scatenata dal coronavirus sta provocando la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Nello specifico, la proposta avanzata dai 5 Stelle dovrebbe prevedere che nel momento in cui il beneficiario intraprenda una qualsiasi attività lavorativa percepisca, per un determinato periodo di tempo, il 50 per cento dell’importo della prestazione a cui ha avuto diritto fino a quel momento. resta oltretutto anche il problema dei tremila navigator assunti dallo Stato con lo scopo di aiutare i percettori nella ricerca di una nuova occupazione.
Il loro contratto scadrà infatti ad Aprile e difficilmente verrà rinnovato, anche se bisognerà aspettare la legge di bilancio per avere ulteriori informazioni in merito.
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