Il Codacons ha pubblicato un calendario con delle modelle nude che ha scatenato l’ira di Calenda, leader del partito di Azione.
Il Codacons, l’associazione nazionale a tutela dei consumatori, ha pubblicato il calendario del 2021 chiamato “Italienza” ( crasi tra la parola Italia e Resilienza). Protagoniste di questi scatti, immortalate dalla macchina di Tiziana Luxardo, sono delle modelle nude con indosso esclusivamente della biancheria tricolore.
Un’iniziativa che però ha attirato molte critiche, con Carlo Calenda, fondatore e leader del partito Azione e candidato come sindaco della Capitale, che ha duramente attaccato l’associazione per questa scelta. Il politico infatti su Twitter ha contestato duramente il calendario promosso dal Codacons, e in particolar modo l’invito che veniva rivolto agli utenti a votare la foto preferita sul sito: “L’idea di donna è l’unica che il solitario neurone di Rienzi (il presidente dell’associazione, ndr.) riesce a concepire”.
Dichiarazioni molto forti a cui naturalmente l’associazione dei consumatori ha voluto rispondere a stretto giro sottolineando innanzitutto il contenuto artistico della loro scelta.
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Calendario, Codacons, la risposta dell’associazione a Calenda
Nel comunicato diramato infatti, si legge l’autrice di questi scatti Tiziana Luxardo “nei suoi lavori trasforma il corpo femminile in linguaggio, una forma di comunicazione che non ha nulla di volgare, scandaloso. Proprio vero: la malizia è negli occhi di chi guarda”. Non si tratta della prima volta in cui Calenda e il Codacons si scontrano.
Tempo fa ad esempio era stato il politico a finire sotto la lente di ingrandimento dell’associazione dei consumatori per via di alcuni suoi presunti finti followers, e di alcuni finanziatori del suo partito che risulterebbero attualmente indagati per reati contro la Pubblica Amministrazione.
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Ma la Luxardo ha però preso le distanze dalla scelta del Codacons di ideare un vero e proprio concorso on line dopo la pubblicazione del calendario, ribadendo non solo che non è stata una sua scelta ma che non la condivide per nulla. La donna ha infatti spiegato che “l’idea del concorso la boccio, non mi appartiene, è stata una scelta del Codacons, sono sempre stata femminista, ho fatto calendari sulla disabilità, contro la violenza, volevo celebrare la bellezza dell’Italia non certo mercificare il corpo delle donne”.