Imu seconda casa: ecco i casi in cui è possibile non pagarla oppure ottenere un maxi sconto del 50%. Ci sono scenari precisi e ben definiti dalla legge italiana.
L’Imu, nonché Imposta Municipale Unita, è un’imposta tributaria relativa alle abitazioni o proprietà. Introdotta nel 2014 in sostituzione della vecchia ICI, questa si paga in due rate che vedono scadenza il 16 giugno e il 16 dicembre o versandola direttamente entro la prima tappa. Non la si paga per la prima casa, a meno che non venga considerato un immobile di lusso, mentre scatta per una seconda dimora.
Ma c’è un caso specifico in cui, anche così, è possibile non pagare la tassa. La prima eccezione è relativa, per esempio, nel caso della separazione dei beni di due persone sposate. In questo caso, infatti, se la seconda dimora è segnata come una residenza fissa con un’occupazione continua e non solo per alcuni periodi dell’anno, in questo caso si rientra nell’esenzione dell’Imu.
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E’ prevista inoltre anche un’altra condizione, ovviamente prevista dalla legge, in cui è possibile non effettuare il pagamento. Ovvero quando la seconda casa sia occupata da un genitore a cui è stato attribuito l’affidamento della prole. E’ poi presente un caso in cui, oltre a un’esenzione completa, è possibile ottenere una massiccia riduzione pari al 50% dell’importo totale.
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Questo è possibile quando in famiglia ci siano figli maggiorenni a cui si decide di affidare la casa come riferimento stabile. In questo caso stacca la maxi scontistica se il proprietario non possiede ulteriori case oltre alla principale, se i figli vi ci vivono abitualmente e non deve esserci nel frattempo nessun contratto di comodato d’uso registrato.