Negli ultimi giorni il Fisco ha preso una decisione molto importante per quanto riguarda le cartelle esattoriali pendenti. Di seguito tutti i dettagli.
Il Fisco ha sancito l’interruzione dell’attività di riscossione delle cartelle esattoriali fino al 31 gennaio. La decisione va nella stessa direzione della sospensione stabilita nel corso dell’emergenza sanitaria.
La nota rilasciata da Palazzo Chigi sottolinea come il decreto legge approvato nella giornata del 15 gennaio preveda l’ulteriore proroga – dal 31 dicembre 2020 al 31 gennaio 2021 – dei termini per saldare i debiti contratti con il Fisco. Il differimento coinvolge i crediti di imposta, di irrogazione delle sanzioni, di contestazione, di liquidazione, di rettifica, gli atti di accertamento e tutte le altre azioni tributarie elencate dall’art. 157 del Dl n. 34, 19 maggio 2020.
La somma che pesa sui contribuenti è pari a 50 milioni, derivanti da cartelle, avvisi e contestazioni. In particolare, 35 milioni provengono dagli atti di riscossione sospesi nel 2020. I restanti 15 milioni scaturiscono, invece, dagli accertamenti e dalle lettere di compliance con le quali si invitano i cittadini a rettificare le rispettive dichiarazioni.
Il piano delle istituzioni competenti è quello di spostare la scadenza di altri due mesi, con una nuova sospensione fino al 31 marzo. Al vaglio l’idea di una finestra supplementare fino al 30 aprile, data in cui cesserebbe lo stato d’emergenza.
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Tuttavia, come riferito da Il Sole 24 Ore, attualmente sarebbe in fase di studio una possibile diluizione della corresponsione delle cifre pendenti, dilatando così i tempi di prescrizione. In questo modo si darebbe la possibilità di spalmare su un periodo più lungo anche la notifica delle cartelle 2021, che si andrebbero ad aggiungere a quelle 2020.
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Inoltre, in occasione del prossimo Decreto Ristori, potrebbe essere introdotta l’ennesima rottamazione, con la possibilità di saldare le cartelle esattoriali a cui sarà applicato lo sconto di sanzioni e interessi.