Tesla ha subito un furto informatico che ha messo l’azienda in seria difficoltà. Trafugati centinaia di idee e segreti commerciali. Il comunicato dell’azienda.
Migliaia di file rubati. Al loro interno, tantissimi segreti commerciali e soluzioni tecnologiche che hanno richiesto anni per essere progettati e realizzati. Un colpo molto duro per Tesla, l’azienda fondata da Elon Musk, arrivato oltretutto in quello che è il periodo finanziariamente più florido dalla sua fondazione.
Anche perché, si è trattato di un furto che ha inevitabilmente messo in dubbio anche la capacità di Musk di garantire la sicurezza dell’intera infrastruttura informatica. E adesso, Tesla ha apertamente accusato uno dei suoi dipendenti di essere il responsabile di questo crimine, denunciandolo alle autorità.
L’uomo si chiama Alex Khatilov e ha lavorato fino ad adesso come ingegnere informatico all’interno dell’azienda.
Leggi anche: Tesla, in arrivo l’inverter solare per impianti fotovoltaici
Tesla, la nota pubblicata dall’azienda per denunciare Khatilov
Nella nota pubblicata da Tesla, in cui si sono fornite le motivazione che hanno portato a questa denuncia, si legge che “entro tre giorni dall’assunzione da parte di Tesla, l’imputato ha rubato sfacciatamente migliaia di computer script contenenti segreti commerciali che hanno richiesto anni a Tesla per essere sviluppati. Poi ha mentito al riguardo e ha cercato di cancellare le prove del suo furto di fronte al team di sicurezza di Tesla“.
L’azienda di Elon Musk ha in seguito specificato come tra i file rubati, vi sia un particolare codice software la cui realizzazione ha richiesto anni di studio e di lavoro.
Leggi anche: Tesla, la società di Elon Musk abbatte la concorrenza
Khatilov però nega ogni tipo di accusa, e ha fornito la sua versione dei fatti in un’intervista concessa al New York Times. L’uomo ha raccontato di aver scaricato quei file su ordine dell’azienda: “Lavoro da circa vent’anni in questo settore e so di cosa trattano i documenti sensibili e non ho mai, mai provato ad accedere a nessuno di questi o a rubarli”.