La rottamazione delle cartelle esattoriali e il condono a saldo e stralcio sono un duro colpo per lo Stato che si trova a gestire un complessa situazione di debitoria fiscale.
La decisione dello Stato di procedere con la rottamazione delle cartelle esattoriali e il condono saldo e stralcio è stata decisiva. La manovra coinvolge 50 milioni di cartelle esattoriali e circa 980 miliardi di euro di debiti.
Nello specifico, è stata concessa una breve proroga per le cartelle, allungando la scadenza fino al 31 gennaio 2021. Perciò i debiti contratti con lo Stato, dovranno essere versati entro il 1° marzo. La somma deve essere corrisposta entro e non oltre il mese successivo al termine prorogato fissato per il 28 febbraio. Tale giorno è una domenica e quindi la scadenza slitta al primo marzo.
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È evidente che una breve proroga non mette fine al problema della riscossione. Per quanto concerne i contribuenti è necessario che prestino attenzione alle differenze derivanti dall’affrontare il pagamento dello scaduto, dello scaduto e prorogato e/o del debito corrente.
Vista la complessa situazione, la soluzione migliore sembra quella di classificare i debiti proprio come fanno le banche. In questo modo si avranno crediti riscuotibili, irregolari e non riscuotibili.
Analizzando nel dettaglio i risultati di una recente ricerca che esamina la debitoria esattoriale di 980 miliardi di euro, si evince che:
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Così l’unica soluzione per il primo punto è un condono con saldo e stralcio. Per il secondo punto, invece, si dovrebbe procedere con una rottamazione con dilazione. Sarà una duro colpo per lo Stato che dovrà coordinare il condono a saldo e stralcio e la rottamazione delle cartelle esattoriali.