I Buoni fruttiferi postali sono un investimento sicuro. Nonostante non generino un grande rendimento, sono un’ottima forma di risparmio, soprattutto per le famiglie.
I Buoni fruttiferi postali sono un investimento a capitale garantito. La somma restituita, infatti, non può essere mai inferiore a quella investita. Inoltre, non hanno costi di attivazione o di rimborso.
L’assenza di spese dipende dal fatto che i Buoni sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti. L’attività di collocamento, invece, è assegnata a Poste Italiane che la compie a titolo gratuito.
Ciò non deve meravigliare dal momento che Poste Italiane in passato era totalmente di proprietà pubblica. Per questo motivo, ancora oggi, svolge gratuitamente alcune operazioni. Ad esempio, è possibile richiedere lo SPID gratuitamente presso Poste Italiane.
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Buoni Fruttiferi Postali, di cosa si tratta e quanto convengono
Essendo un investimento totalmente garantito, i Buoni fruttiferi postali non danno rendimenti molto elevati. Tra i loro punti forti, però, c’è una tassazione agevolata, pari al 12,50%.
Anche il rimborso è a favore dei risparmiatori. Si può richiedere, infatti, di avere indietro l’intera somma investita anche prima della scadenza della sottoscrizione. Solo gli interessi saranno versati al momento dell’effettivo termine del prodotto.
Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti coprono e sostengono il costo del bollo. In questo modo neanche tale spesa andrà a pesare sui risparmiatori.
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Nel caso in cui si debba affrontare una successione c’è una differenza tra i buoni sottoscritti prima o dopo il 28 dicembre 2000. Per quelli emessi successivamente, infatti, si applica la cosiddetta clausola Pari Facoltà di Rimborso. Quest’ultima consente di chiedere alle Poste il rimborso degli interessi maturati fino a quel momento. I prodotti emessi prima di tale data non contemplano quella clausola. Perciò, la riscossione può aver seguito solo se si contemplano anche gli eredi.