La ricevuta dell’avvenuto pagamento del bollo auto va conservata per un periodo di tempo determinato. Perciò, è necessario prestare attenzione e ricordarsi di non gettarla via.
Le ricevute e le distinte di pagamento del bollo vanno conservate per un periodo di tempo ben definito. A chiarirlo è stata La Legge per Tutti sottolineando che “chi versa il bollo auto è tenuto a conservare le ricevute di pagamento per un numero di anni sufficiente a contrastare ulteriori pretese da parte dell’amministrazione”, e che “l’eventuale scannerizzazione del documento non supplisce all’originale, unico elemento che ha valore di prova”.
Ha continuato La Legge per Tutti “Il bollo auto – o tassa automobilistica – è un’imposta riscossa dalle Regioni. Nelle Regioni Friuli Venezia Giulia e Sardegna, il bollo è riscosso invece dall’Agenzia delle Entrate. Ci sono due modi per contestare una richiesta di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione: o dimostrare che si è già pagato (e ciò necessita ovviamente di una prova scritta) oppure eccepire l’avvenuta prescrizione del relativo credito. La prescrizione non è altro che il decorso dei termini massimi concessi dalla legge al creditore per richiedere il pagamento. Dopo la scadenza di tali termini, alcuna pretesa può essere mossa nei confronti del debitore, anche se questi non ha mai versato le somme dovute”.
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Il vero punto è capire quali sono i termini della prescrizione. Per la legge il periodo massimo concesso al creditore per richiedere il pagamento del bollo sono tre anni.
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Nello specifico, La Legge per Tutti ha spiegato che: “Il termine decorre dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il bollo deve essere versato, e termina quindi il 31 dicembre del terzo anno. Al 1° gennaio del 4° anno successivo a quello di versamento del bollo, il diritto di credito dell’amministrazione è ormai ‘scaduto’. Ne consegue che le ricevute di pagamento del bollo auto devono essere conservate per 3 anni”.