WhatsApp: sulla truffa dei codici intervengono Polizia Postale e Codacons

Il meccanismo è semplice quanto subdolo. Polizia e Codacons sono quindi intervenuti sulla vicenda mettendo in guardia gli utenti.

Il sistema della “truffa dei codici” è banale e gioca sulla disattenzione e sulla buonafede degli utenti di WhatsApp, app di messaggistica molto usata da tutte le fasce di età.

WhatsApp: come funziona la truffa dei codici e come difendersi

truffa dei codici whatsapp
(fonte: Pixabay)

La truffa inizia su un telefono con account WhatsApp già compromesso dagli hacker. Sul telefono viene allora inserito il numero di telefono bersaglio della truffa. WhatsApp, come molte altre app, richiede un codice di sicurezza che arriva tramise SMS sul telefono e quindi, al momento dell’invio del messaggio, questo arriva effettivamente sul numero bersaglio.

A questo punto l’hacker invia un ingenuo messaggio al malcapitato o alla malcapitata chiedendo di inviare il codice che per errore è arrivato a loro. Nel momento in cui l’hacker entra in possesso di questo codice, WhatsApp si attiva sul telefono dell’hacker e il legittimo proprietario del numero perde il controllo dell’app. La truffa può così andare avanti.

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Perdere il controllo di WhatsApp, su cui ormai transitano non solo messaggi ma anche foto e video privati, può rivelarsi un pericolo grave in particolare per gli utenti di fascia d’età più bassa e per gli anziani, che sembrano essere prede preferite di truffatori di ogni specie.

Ma esiste un modo per proteggersi da questa truffa? Come ben evidenziato dal comunicato stampa emanato dalla Polizia Postale, il meccanismo della truffa si basa proprio sul sistema di sicurezza di WhatsApp. Quindi, per proteggersi, bisogna evitare di comunicare i propri dati di accesso a chiunque li richieda. Codice di attivazione compreso. Un consiglio che vale non solo per WhatsApp ma per molte delle app che ormai abbiamo sui nostri smartphone e che gestiscono diersi aspetti della nostra vita.

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E il Codacons, nella persona del suo presidente Marco Maria Donzelli, ha voluto ribadire come chi si sia trovato vittima di questa truffa può comunicarlo al Codacons e ricevere assistenza. La nota Codacons si conclude con un invito a segnalare non solo le truffe avvenute ma anche gli eventuali tentativi per arginare questa piaga.

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