Di seguito alcune indicazioni per bloccare o varirare le condizioni del mutuo di casa in caso di cambiamenti negativi sul contratto di lavoro.
Il mutuo per la casa è una delle preoccupazioni fisse per le famiglie italiane. Cercare di corrispondere ogni mese la rata pattuita nel contratto è la spesa principale. Conseguentemente all’emergenza sanitaria da Coronavirus, però, non tutti i cittadini riescono più ad adempiere questa scadenza fissa.
Pagare il mutuo con cassa integrazione, riduzione dei salari e in casi estremi perdita del lavoro sta diventando una vera impresa per molti. In alcuni casi è ormai diventato impossibile. Le famiglie possono provare a migliorare la loro condizione economica riformulandolo oppure sospendendolo.
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Una prima modalità è la sospensione per 9 mesi per i lavoratori che per almeno 30 giorni consecutivi abbiano subito un intenso calo dell’orario di lavoro, conseguentemente alle restrizioni causate dal Covid. Tale possibilità è stata riconosciuta nel Decreto Liquidità, varato in occasione del primo lockdown.
La riduzione del monte orario è sicuramente considerata nei casi in cui il contratto a tempo indeterminato è stato sostituto con uno a tempo determinato. Una volta trascorsi i 9 mesi, si dovrà ricominciare a corrispondere le rate. Ciò comporta inevitabilmente uno slittamento sulla durata totale del prestito.
Quindi, questa opzione posticiperebbe soltanto il problema. Per tale ragione molti cittadini stanno procedendo con la rinegoziazione del mutuo. Questo però è subordinato alla tipologia del contratto. Nel momento in cui questa opzione non sia prevista, sarà necessario aprire una trattativa con la banca.
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Riformulare l’accordo sottintende un’estinzione del mutuo in tempi più lunghi che in qualche modo potrebbe rappresentare in ogni caso un vantaggio per le famiglie.