Il Reddito di Cittadinanza va contato quando si deve determinare se si ha diritto ad avere un difensore a spese dello Stato.
Quanti percepiscono il Reddito di Cittadinanza non hanno diritto a priori di avere un difensore legale a spese dello Stato. Il richiedente dovrà rientrare in una soglia massima stabilita dal decreto del ministero della Giustizia.
A chiarirlo è stata l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima ha sottolineato come il RdC sia rilevante ai fini della determinazione del limite di reddito per rientrare nel patrocinio gratuito.
Per supportare tale aspetto, l’Agenzia ripropone una sentenza della Cassazione in cui si sostiene che: “ai fini dell’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, per la determinazione dei limiti di reddito rilevano anche i redditi che non sono stati assoggettati ad imposte vuoi perché non rientranti nella base imponibile, vuoi perché esenti, vuoi perché di fatto non hanno subito alcuna imposizione; ne consegue che rilevano anche i redditi da attività illecite ovvero i redditi per i quali l’imposizione fiscale è stata esclusa“.
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Reddito di Cittadinanza, quando si può beneficiare del gratuito patrocinio
In sostanza, per avere diritto di accesso al beneficio della difesa pagata dallo Stato si contano anche i redditi che sono considerati ai fini dell’Isee, ma che non sono tassabili.
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Si ricorda che un decreto del ministero della Giustizia, pubblicato di recente nella Gazzetta Ufficiale, ha alzato la soglia massima per accedere al patrocinio gratuita sulla base degli aggiornamenti Istat.
Il nuovo limite è stato fissato a un importo pari a 11.746,68 euro. Tale cifra conta ben 252,86 euro in più rispetto agli 11.493,82 euro della soglia degli anni passati. Questo significa che una platea molto più vasta di beneficiari – circa 280mila persone – potrà accedere al diritto.