Riforma fiscale, possibili spiacevoli novità in vista per questo nuovo anno. E’ a rischio, infatti, la posizione del regime forfetario. Ecco le ultime.
Regime forfetario sempre più a rischio per questo nuovo 2021. Soprattutto col nuovo cambio alla guida del governo e tutte le novità economiche attese con l’ex direttore della BCE Mario Draghi. In attesa che il tutto prenda definitivamente forma, quel che è certo che è tale regime per le partita Iva non è visto di buon occhio ai vertici politici-finanziari. Il motivo? Si tratterebbe di una condizione estremamente vantaggiosa per alcuni ma in assoluto non equa rispetto a tutte le altre categorie.
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Questa, infatti, si configurerebbe più come una vera e propria detassazione piuttosto che un’agevolazione come era nell’intento di chi introdusse tale novità. Si tratta quindi di una condizione fin troppo vantaggiosa per almeno il 60% di lavoratori autonomi o imprenditori. La soluzione sarebbe l’IRI, ovvero l’imposta sul reddito di impresa. Con si andrebbe a introdurre per tutti l’Ires che prevede un meccanismo che porta a tassare prima il reddito di impresa con un’aliquota costante e successivamente con un’altra progressiva pari all’ammontare percepito.
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Il problema, ovviamente, è che l’eliminazione del regime forfetario eliminerebbe tutti i vantaggi di cui i lavoratori hanno usufruito finora. Ovvero la possibilità di rinunciare a portare in detrazione qualsiasi spesa, personale o lavorativa, per pagare un’aliquota agevolata del 15% su una base imponibile. Il tutto senza dimenticare anche i vantaggi burocratici che questo permette. Una soluzione spesso vantaggiosa soprattutto per chi si sta appena affacciando all’ambito lavorativo come soggetto autonomo.