Il Decreto Ristori 5, così come tutti i bonus e i contributi sanciti al suo interno, sono in attesa di essere approvati dal governo Draghi.
La crisi di governo non ha permesso che fosse approvato il Decreto Ristori 5 e, con esso, tutti i provvedimenti ivi contenuti. Ne sono un esempio i contributi a fondo perduto e i bonus da 1000 euro destinati ai titolari di partite Iva, ai lavoratori autonomi e intermittenti.
Altre misure disposte nel Decreto sopracitato sono la proroga della cassa integrazione Covid e il relativo blocco dei licenziamenti, il reddito di emergenza, la proroga della Naspi e infine la rottamazione delle cartelle esattoriali.
La crisi di governo, quindi, ha lasciato in pausa le famiglie italiane, duramente provate dall’emergenza sanitaria da Coronavirus e dalle norme restrittive varate per il suo contenimento. Probabilmente, il Decreto sarà rielaborato in parte dal presidente incaricato.
Leggi anche: Decreto Ristori 5, il destino del bonus di 1.000 euro con Draghi
Decreto Ristori 5, cosa deciderà il governo Draghi
Dalle prime indiscrezioni provenienti da Roma, si sa che il futuro premier, Mario Draghi, non avrebbe intenzione di corrispondere contributi a fondo perduto indistintamente a tutti, come il governo precedente. Sicuramente non riceveranno i benefici le aziende destinate al fallimento. Il suo programma prevederebbe dei finanziamenti mirati a consolidare la ripartenza economica del Paese.
Leggi anche: Decreto Ristori 5, nuova proroga cassa integrazione e stop licenziamenti
Per quanto concerne la pace fiscale 2021, invece, sono già sopraggiunte alcune conferme come quella sulla rottamazione delle cartelle esattoriali. Ad averlo annunciato è stato il decreto quater. Invece, per quel che riguarda la cassa integrazione Covid e il blocco dei licenziamenti potrebbe essere prevista una proroga ulteriore.
Il provvedimento, però, dovrebbe essere approvato solo per i settori più colpiti dall’emergenza sanitaria da Coronavirus, come ad esempio quello del turismo, uno dei più danneggiati in assoluto.