Inquinamento e porti verti, Legambiente e EnelX presentano le sei azioni chiave per avere porti green, al fine di contrastare i cambiamenti climatici e rendere i trasporti marittimi sostenibili.
La lotta al cambiamento climatico passa anche dai trasporti, compresi i trasporti marittimi. Questo in sintesi il rapporto “Porti verdi: la rotta verso uno sviluppo sostenibile” presentato in diretta facebook da Legambiente e Nuova Ecologia.
Leggi anche: Spreco alimentare, piccoli passi avanti ma i numeri sono ancora alti
Inquinamento, porti verdi e il futuro dei trasporti
Nel documento, redatto da Legambiente insieme ad EnelX, si evidenzia come sia possibile, e come sappiamo necessario, portare innovazione nelle città portuali italiane puntando su una maggior elettrificazione, una miglior integrazione tra rete marittima e ferroviaria, la digitalizzazione e l’efficientamento energetico dei porti.
Quando una nave entra in porto, infatti, non smette di consumare risorse, e il documento evidenzia come, per esempio, sia possibile alimentare le imbarcazioni ferme sfruttando fonti di energia rinnovabile. Anche pensare a un cambiamento proprio nella flotta navale può portare a un minor impatto ambientale. Nel rapporto si legge infatti che il trasporto marittimo è responsabile del 2,5% delle emissioni di gas serra totali del pianeta, pari a 940 milioni di tonnellate di CO2.
Al centro delle attività per avere sempre più porti verdi deve esserci, si legge sempre nel rapporto, l’innovazione e in particolare il cold ironing, un sistema per cui le navi in porto possono spegnere i motori e attaccarsi alla rete elettrica portuale. In questo modo si abbatterebbero i livelli di sostanze inquinante prodotte e si migliorerebbe la qualità dell’aria delle citta portuali.
Per promuovere il cambiamento, il rapporto individua sei azioni chiave: finanziamenti pubblici per accelerare il cambiamento, avviare un processo di elettrificazione e progressivo uso delle fonti rinnovabili, una tariffa elettrica dedicata al cold ironing, elettrificazione dei porti, lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie.
Leggi anche: Diete vegetali, una soluzione al cambiamento climatico per 1 persona su 3
Se si riuscisse a introdurre il cold ironing nei 39 porti italiani che rientrano nel TEN-T, la rete transeuropea dei trasporti, si eviterebbe ogni anno il consumo di 635 mila tonnellate di carburante.
Il cold ironing è costoso a livello di installazione ma è indubbio che porterebbe grandi benefici non solo all’aria delle città portuali ma a tutto il pianeta.