Le lavoratrici italiane possono ottenere alcuni benefici previdenziali che permettono loro di andare in pensione anticipata.
Le donne italiane spesso si assumono il peso sia di impegni professionali che di quelli familiari – soprattutto legati ai figli. Per questo motivo, il sistema previdenziale italiano permette alle lavoratrici di usufruire di alcuni benefici per ricorrere alla pensione anticipata.
Tale discorso è vero soprattutto in presenza di figli. Anche la misura previdenziale dell’Ape sociale, infatti, ha una specifica agevolazione contributiva per le donne con figli. Le lavoratrici raggiungono il diritto a uno sgravio contributivo pari a un anno per ogni figlio per un massimo di due annualità. Tale provvedimento spetta soltanto alle donne che rientrano nelle categorie professionali con diritto di accesso all’Ape sociale, con 30 o 36 anni di contribuzione.
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Pensione anticipata, a quali lavoratrici spetta
Le donne che non possono beneficiare del trattamento dell’Ape sociale hanno diritto alla pensione anticipata secondo quanto stabilito dal Decreto legislativo 335/1995.
Per quanto concerne l’età di accesso alla pensione di vecchiaia, è concessa alle lavoratrici con figli l’opportunità di uscire con qualche anno di anticipo dal mondo del lavoro. Anche in questi casi si tratta di benefici contributivi che tuttavia hanno valenza solo per i primi due figli e per un massimo di 12 mesi.
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Per ciascun figlio, la lavoratrice ottiene l’accredito di 4 mesi di contribuzione che le consentirà di andare in pensione un po’ in anticipo. Nel caso di una donna con un massimo di 3 figli, invece, si potrà anticipare il pensionamento non oltre i 66 anni di età. Per conoscere tutti gli altri modi in cui possono andare in pensione anticipata le lavoratrici italiane nel 2021 si consiglia di recarsi presso il Patronato o il Caf.