Tasse, la revisione dell’Irpef è tra le ipotesi contenute nell’agenda politica che Mario Draghi sta sottoponendo ai partiti per ottenere la fiducia.
Nelle riunioni con le varie delegazioni parlamentari, il presidente incaricato Mario Draghi ha illustrato quali saranno le possibili linee guida del suo governo in materia fiscale. Respinta l’ipotesi dell’introduzione di una tassa patrimoniale o di una flat tax come proposto dalla Lega, una forte apertura del premier incaricato è avvenuta invece per quanto riguarda la revisione dell’Irpef.
Un progetto che in realtà era già parte integrante dell’agenda politica del precedente governo Conte e che dunque dovrebbe trovare prosecuzione in caso di fiducia del parlamento a Draghi.
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L’obiettivo sarebbe quello di ridurre considerevolmente il carico fiscale che grava sul ceto medio. Non si tratta di un’operazione semplice da affrontare per le casse dello stato e naturalmente, non ci sono ancora ipotesi su quanto potrebbe essere tagliate le aliquote, con una particolare attenzione ai redditi medio-bassi.
L’agenzia Ansa ha però riferito di alcune indiscrezioni che rivelano come l’intenzione di Draghi sia quella di dare il via un taglio e un riordino delle detrazioni il cui costo per lo stato dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 miliardi l’anno.
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Naturalmente, si tratta di un possibile programma politico che non tiene però conto di quale sarà alla fine delle consultazioni, la maggioranza pronta a sostenere questo nuovo governo. La Lega sembra ad esempio aver accettato il rifiuto del presidente incaricato di portare avanti la flat tax, ma allo stesso tempo, non è ancora chiaro se il Movimento 5 Stelle sia disposto a governare insieme al partito di Salvini.