Tasse sugli immobili, Emanuele Orsini, vicepresidente di Confindustria per il credito, è stato ascoltato nella commissione Finanza.
Emanuele Orsini, vicepresidente di Confindustria per il credito, è stato ascoltato sul tema della riforma Irpef, nella commissione Finanza. Commentando la possibilità di introdurre un’imposta patrimoniale, l’uomo ha spiegato che il vero tema da affrontare per il governo sarà piuttosto quello di riorganizzare le tasse già esistenti in materia. Orsini ha affermato infatti che “gran parte del dibattito sull’imposta patrimoniale in Italia si concentra intorno agli immobili residenziali e alla prima casa. Un catasto obsoleto”.
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Tasse sugli immobili, Orsini (Confindustria): “Iniquità esistente nella tassazione”
Ma anche in ragione di questo, il vicepresidente di Confindustria ha consigliato di evitare in materia soluzioni che impongano “un mero aggiornamento automatico dei valori catastali (attraverso la modifica dei coefficienti moltiplicativi), che manterrebbe le iniquità esistenti nella tassazione degli immobili. Come segnalato anche dall’Agenzia delle Entrate, i processi di rivalutazione automatici del passato e le relative imposte hanno contribuito a deprimere il mercato immobiliare in maniera significativa, innescando spirali negative per l’intera economia”.
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E nel caso in cui si introduca un prelievo patrimoniale, è necessario che questo risulti coordinato alle regole vigenti nella tassazione sui redditi: “Il prelievo deve essere anche ricomposto, a livello territoriale, prevedendo il più possibile l’uniformità del prelievo su tutto il territorio nazionale a parità di ricchezza posseduta dai contribuenti e infine deve essere corredato da una dichiarazione patrimoniale unica, su base familiare, coordinata con gli strumenti vigenti di prova dei mezzi (ISEE) che possa agire da riferimento unico per la tassazione”.