Su Facebook è apparso un annuncio con PS5 in regalo. Ma si tratta di una truffa, un tentativo di phishing organizzato da malintenzionati sfruttando le grandi difficoltà che i giocatori stanno riscontrando nell’acquistare una console e il marchio, usato indebitamente, della catena Euronics.
La truffa delle PS5 in regalo da Euronics è apparsa su Facebook con un messaggio accattivante che parla di un fantomatico concorso con in palio tre PS5. Ma è ovviamente un raggiro per raccogliere i dati sensibili dei partecipanti.
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Distinguere questo tentativo di phishing da un post autentico della catena Euronics potrebbe essere difficile agli occhi di un utente di Facebook entusiasta all’idea di poter finalmente mettere le mani sulla PlayStation 5, console di ultima generazione di casa Sony che a causa degli scalper risulta difficilissima da acquistare.
Ma esistono alcuni piccoli dettagli che, prendendo questo post di Facebook come esempio, è possibile esaminare in ogni post troppo bello per essere vero. Innanzitutto, il logo della catena scelta come specchietto per le allodole. Confrontando il logo di un post falso con un quello su un post vero è possibile notare delle leggerissime imperfezioni segno che il logo del post falso non è in alta risoluzione, non è quindi il file originale che l’azienda adotterebbe.
Secondo elemento da tenere sotto controllo il nome del profilo che pubblica il post. Nel caso del tentativo di phishing si nota come “Euronics.Italia” sia scritto con il punto tra le due parole e con “italia” anzichè “Italia”. Il profilo ufficiale Euronics non ha il puntino nel nome, non ne ha bisogno perchè è sicuramente stato il primo profilo con quel nome a essere creato sul social.
Terzo elemento che deve far preoccupare l’utente è il sito cui si viene rimandati, su cui non si ritrova nessun elemento che rimandi alla catena di elettrodomestici, cosa alquanto bizzarra per un concorso che viene sponsorizzato come organizzato dall’azienda.
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La truffa che gira su Facebook e sfrutta la reputazione di Euronics, assolutamente estranea alla vicenda, è un altro esempio di come malintenzionati possano sfruttare i social per carpire dati sensibili di utenti poco accorti.