I problemi legati alla PlayStation 5 non sembrano voler finire. Molti giocatori si sono lamentati del controller DualSense e dei suoi problemi di drifting. La risposta di Sony non è piaciuta e ora un gruppo di utenti americani è partito con una class action.
I giocatori di PlayStation 5 hanno deciso di portare le lamentele per il non corretto funzionamento del controller DualSense in tribunale e affidarsi allo studio legale Chimicles Schwartz Krinen & Donaldson-Smith per far valere i propri diritti.
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Sony deve già fronteggiare l’assalto degli scalper, gruppi organizzati che comprano in blocco le console nei negozi online rendendole così introvabili, e ora si ritrova una class action per il difetto riscontrato da molti utenti con il nuovo DualSense.
Il problema del controller è quello detto del “drifting”: il controller cioè registra dei movimenti anche se non viene toccato. Questo, ovviamente, rende difficile se non impossibile giocare alcuni titoli per i quali anche un solo passo o movimento del personaggio può rovinare una sessione intera.
Alle lamentele degli utenti, il colosso aveva risposto che il problema era coperto da garanzia ma solo a patto che le spese di spedizione fossero a carico degli utenti. Questo ha scatenato le ire dei giocatori, che si sono allora rivolti allo studio legale Chimicles Schwartz Krinen & Donaldson-Smith, già avvezzo a questo genere di operazioni. Lo studio americano ha infatti curato una class action contro Nintendo per problemi sul controller Joy-Con.
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L’accusa che lo studio legale ha mosso a Sony è che fosse a conoscenza del problema e non abbia fatto nulla per risolverlo prima che il prodotto venisse messo in commercio. Al momento non ci sono dichiarazioni da parte di Sony che però sembra stia lavorando già a una seconda versione del suo nuovo controller.