Agenzia delle Entrate e UIF hanno annunciato multe da 5.164 euro per le partite Iva che hanno ricevuto il contributo a fondo perduto senza rispettare i requisiti.
Per accedere al contributo a fondo perduto bisognava rientrare nel fatturato inferiore a 5 milioni di euro – dichiarazioni fiscali 2020.
Inoltre, si doveva rientrare in almeno una delle seguenti situazioni:
- fatturato aprile 2020 inferiore ai due terzi di quello di aprile 2019. Si deve prestare molta attenzione alla dichiarazione presentata. È necessario verificare che si siano rispettate le note esplicative. Il controllo sarà svolto sulle DDT o sui documenti equiparati per accertare che ricadano nel suddetto quadrimestre;
- avvio dell’attività dal 2019;
- domicilio fiscale o sede operativa in comuni colpiti da eventi calamitosi al 31 gennaio 2020.
Sul sito dell’AGE è presente la guida fiscale che include una serie di esclusioni precostituite. Queste ultime saranno oggetto di ulteriori controlli.
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Partite Iva, multe per quanti hanno usufruito del contributo a fondo perduto senza requisiti
L’Agenzia delle Entrate, dunque, controllerà le fatture elettroniche, i corrispettivi telematici, le liquidazioni e le dichiarazioni Iva. Successivamente, trasmetterà ai fini dell’individuazione delle frodi i dati di tutte le erogazioni effettuate, così come consigliato dall’UIF.
Se da queste indagini dovesse emergere che il contributo non spetti, anche solo in parte, saranno erogate sanzioni amministrative, come stabilito dal Dlgs 471/1997. L’importo da corrispondere potrà essere dal 100% al 200% del contributo non spettante. Non sarà consentita nessuna definizione agevolata.
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Il vero problema è che si applica in automatico l’art.316-ter del Codice Penale, ovvero la percezione indebita ai danni dello stato. In questo caso le sanzioni previste sono la reclusione da 6 mesi a 3 anni o, nel caso di contributo erogato inferiore a 4.000 euro, una sanzione amministrativa da 5.164 euro a 25.822 euro.