Truffa assicurazioni, inchiesta a Palermo con 16 misure cautelari

Scoperta una truffa alle assicurazioni a Palermo con al centro finti furti di auto di lusso. Coinvolti nella vicenda anche un poliziotto e un carabiniere nonchè diverse concessionarie d’auto compiacenti.

Truffa assicurazioni, inchiesta a Palermo con 16 misure cautelari
Truffa assicurazioni, inchiesta a Palermo con 16 misure cautelari (foto: Pixabay)

Il raggiro con le auto di lusso scoperto in Sicilia ha portato il gip a disporre 16 misure cautelari, in azione i carabinieri di Misilmeri. Le auto venivano acquistate, poi se ne fingeva il furto e si chiedevano quindi i danni all’assicurazione. Poi le vetture riapparivano sul mercato e la banda se ne liberava. Tra gli arrestati anche un poliziotto e un carabiniere.

Leggi anche: Truffa mozzarella di bufala, in aumento le frodi online

Truffa alle assicurazioni: come funzionava il raggiro scoperto a Palermo

Truffa assicurazioni, inchiesta a Palermo con 16 misure cautelari
Truffa assicurazioni, inchiesta a Palermo con 16 misure cautelari (foto: Pixabay)

Tutto iniziava in una concessionaria di auto di lusso, in cui i capi banda, tre fratelli, effettuavano l’acquisto di auto sempre di grossa cilindrata, Porsche, Mercedes, Audi, Ferrari. Queste auto venivano acquistate tra Palermo e Napoli e intestate a prestanomi cui la banda pagava tra 800 e 1.000 euro ad auto.

Il secondo passaggio era all’assicurazione dove veniva addirittura fatto installare l’antifurto satellitare. E i malviventi avevano anche un’assicurazione preferita: Allianz, considerata la più veloce ed elastica nella liquidazione dei sinistri.

A questo punto le auto venivano dichiarate rubate dal poliziotto o dal carabiniere coinvolto. Con le carte false firmate, veniva poi richiesto l’indennizzo da parte dell’assicurazione che non poteva non liquidare. E dopo aver incassato le auto venivano nuovamente registrate come rinvenute sempre da uno dei due agenti e potevano così essere immatricolate di nuovo e rivendute. Il profitto che la banda ricavava da ogni auto era quindi duplice.

Ora tutti i membri della banda, in totale 16 persone, sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al furto, riciclaggio di auto di lusso e truffa ai danni dell’assicurazione.

Leggi anche: Bonus cashback, stretta per i furbetti: rischiano l’esclusione

Per i tre fratelli a capo del raggiro sono stati disposti gli arresti domiciliari, per il carabiniere c’è l’obbligo di dimora e per il poliziotto l’obbligo di presentazione.

L’inchiesta è partita nel 2017 a seguito della segnalazione di un profilo Facebook in cui si parlava propri odi attività di riciclaggio. A seguire l’indagine il gip di Palermo Guglielmo Nicastro.

Gestione cookie