Bambini a rischio violenza, l’allarme lanciato da Save The Children

Secondo Save The Children, 72 milioni di bambini nel mondo rischiano ogni giorno di subire una violenza sessuale.

Bambini a rischio violenza, l'allarme lanciato da Save The Children
Bambini a rischio violenza, l’allarme lanciato da Save The Children (foto: Pixabay)

Save the Children lancia l’allarme con il suo nuovo rapporto “Arma di guerra: la violenza sessuale contro i bambini in conflitto” diffuso recentemente e che riguarda gli anni dal 1990 al 2019.

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Arma di guerra, il rapporto di Save The Children sui bambini a rischio violenza

Bambini a rischio violenza, l'allarme lanciato da Save The Children
Bambini a rischio violenza, l’allarme lanciato da Save The Children (foto: Pixabay)

Il rapporto diffuso dall’organizzazione no-profit che si occupa dei bambini in situazioni di pericolo dimostra che, nell’arco temporale preso in considerazione, ora i minori sono 10 volte più esposti a possibili abusi rispetto a ciò che succedeva 30 anni fa.

In totale, sono 72 milioni i bambini che vivono in zone di guerra dove forze armate, o gruppi armati, sono soliti perpetrare abusi proprio contro i minori.

Pensare che dei bambini possano essere vittime di violenze sessuali è qualcosa di semplicemente inaccettabile, di fronte alla quale non è possibile rimanere inermi“, ha dichiarato la Direttrice Generale di Save The Children Daniela Fatarella.

Nel rapporto, viene inoltre stilata una lista di Paesi nei quali il rischio di subire una violenza sessuale risulta maggiore.

In cima alla lista c’è lo Yemen, dove si riscontrano lo 83% di segnalazione, segue la Somalia con il 56%, l’Iraq con il 49%, la Siria con il 48%, la Colombia con il 24% e il Sud Sudan con il 19%.

Quando si parla di rischio di abuso su minore, il rapporto di Save the Children chiarisce che questo termine riguarda tutto ciò che si configura come atto violento nei confronti dei bambini, quindi non solo lo stupro, di per se atroce, ma anche le mutilazioni forzate, la sterilizzazione, l’aborto forzato, la prostituzione.

I dati del rapporto ci dicono che dei 54 conflitti attualmente in corso in tutto il mondo 22 sono caratterizzati da denunce che riguardano atti di violenza sessuale contro civili. Di questi 22, 15 hanno denunce di violenze ai danni di bambini.

Facendo un rapido calcolo, in quasi il 70% dei conflitti in cui avvengono atti di violenza sessuale contro i civili, questi avvengono contro i minori. Gli atti di violenza sono una delle armi che i gruppi armati usano per terrorizzare la popolazione civile e le vittime non sono solo bambine. Sono infatti in aumento i numeri di atti di violenza che riguardano anche i bambini e gli adolescenti maschi.

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Le conseguenze di un atto di violenza subito in età così piccola lascia segni duraturi. Ciò che l’organizzazione che difende i bambini nel mondo chiede, è che la politica si attivi per contrastare il clima di impunità che avvolge chi si macchia di questi reati, rinforzando le leggi già presenti e facendo in modo che i responsabili paghino davvero.

Per contrastare la violenza sessuale in zone di guerra e danni dei minori, continua il rapporto di Save the Children, occorre anche che i dati vengano raccolti non sporadicamente ma in maniera sistematica in modo da tenere sempre sotto controllo la situazione.

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