Cartelle esattoriali, il governo Draghi a lavoro su 50 milioni di atti pendenti

Il governo Draghi si è messo a lavorare sulle 50 milioni di cartelle esattoriali pendenti.

Cartelle esattoriali
Pixabay

Uno degli argomenti che il governo Draghi dovrà trattare nelle prossime settimane è quello della riforma fiscale. Tra le opzioni c’è anche la possibilità di procedere con la rottamazione delle cartelle esattoriali.

Questa misura andrebbe a favore delle tante famiglie italiane messe ulteriormente a dura prova dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Coronavirus.

Le difficoltà dei cittadini sono ben note al nuovo esecutivo. Per questo motivo si sta riflettendo sulla possibilità di dare una tregua ai contribuenti, sulla base dei debiti accumulati e non ancora notificati.

La pandemia, infatti, ha diminuito le entrate di tutte le categorie di lavoratori, siano essi imprenditori o dipendenti. La situazione è stata ulteriormente complicata dalle continue e prolungate sospensioni che hanno reso ancora più difficile la ripresa. A questo quadro si addiziona l’incertezza di carattere generale già monitorata da enti come la Bce.

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Cartelle esattoriali, i possibili scenari

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Al momento, si delineano tre possibili scenari. Una rottamazione quarter, un’agevolazione dei debiti maturati nel 2021 o una rottamazione degli atti passati in prescrizione.

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Nuova possibilità di rottamazione con Draghi

Il governo Draghi, dal punto di vista fiscale, non dovrà affrontare solo il discorso bonus covid e tasse. Dalle ultime indiscrezioni, infatti, sembra che si stia pensando a una nuova rottamazione delle debiti pendenti non corrisposti.

Da marzo, salvo ulteriori proroghe, scade il blocco della riscossione Equitalia. Per allora inizierà l’invio di circa 50 milioni di notifiche tra avvisi di accertamento e pignoramenti.

Secondo quanto riportato da investireoggi.it, il viceministro all’Economia Laura Castelli suggerisce da molto tempo di intervenire su tre fronti.

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