La data per l’invio dei debiti pendenti con il Fisco si fa sempre più vicina. Le cartelle, però, non partiranno tutte insieme.
I contribuenti che hanno posizioni di debito con il Fisco presto inizieranno a vedersi recapitare le notifiche. Le cartelle e gli atti dell’Agenzia delle Entrate, però, non saranno corrisposti tutti nello stesso momento. Le comunicazioni saranno suddivise in invii scaglionati nel corso di 24 mesi.
Gli atti riguardano 34 milioni di pratiche dell’Agenzia della Riscossione del 2020 e 16 milioni dell’Agenzia delle Entrate.
Così dopo ben 7 proroghe i contribuenti dovranno tornare a pagare i debiti pendenti. In questo periodo ancora molto difficile sono molte le famiglie che avranno difficoltà a saldare le cartelle esattoriali.
Anche l’Agenzia delle Entrate si troverà a gestire una situazione tutt’altro che facile. Con gli accessi agli uffici drasticamente ridotti, dovrà trovare un modo per evitare assembramenti e ritardi.
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In questo momento, quindi, l’agenzia fiscale della pubblica amministrazione italiana dipendente dal Ministero dell’economia e delle finanze sta facendo di tutto per rispettare le scadenze.
A tutto questo, però, bisogna aggiungere anche la mole di lavoro derivante dalla prossima approvazione del Decreto Ristori 5.
Il governo dimissionario, infatti, aveva già previsto uno scostamento di bilancio di 32 miliardi di euro. Dalle prime indiscrezioni, sembrerebbe che nel Decreto siano inclusi contributi a fondo perduto, proroga della Cassa Integrazione e aiuti mirati al settore del turismo invernale.
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L’idea di una possibile rottamazione, ipotizzata durante il governo Conte, non è stata ancora confermata dall’esecutivo di Mario Draghi. A dire la verità, il premier incaricato non si è ancora espresso in alcun modo sulla vicenda. D’altro canto, sono molti i cittadini italiani che sperano nell’attuazione di tale provvedimento.