Valerio Lundini, conduttore televisivo e attore comico ha denunciato un esponente del clan dei Bevilacqua per la “truffa dello specchietto”
Ben pochi italiani ignorano la celebre truffa della vendita della Fontana di Trevi ad opera di Totò nel film “Totòtruffa ’62”. I mezzucci all’italiana hanno fatto la fortuna di molti talenti comici e di molti registi che li hanno portati sul grande schermo. Queste storie raccontano le vicende di ladri-eroi che rubano per sopravvivere e che sono in grado di mettere a punto truffe d’ingegno senza precedenti. Questo contribuisce alla rappresentazione stereotipata del belpaese all’estero.
La realtà a volte supera la fantasia.
Un evento di cronaca simile è datato 2014 ed ha visto come protagonista Valerio Lundini, il presentatore TV classe ’86 divenuto famoso grazie alla conduzione della nuova versione del dopofestival di Sanremo, “L’altro Festival”.
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Lundini il 17 ottobre 2014 è stato vittima della “truffa dello specchietto”. L’attore si trovava a Roma, presso viale Marconi, quando è stato affiancato da una macchina; dopo poco ha sentito un forte colpo sulla carrozzeria della propria auto. Il conducente dell’altra auto lo ha intimato di fermarsi, perchè a suo dire gli aveva “rotto lo specchietto”(ovviamente era una simulazione, la truffa funziona proprio così: si dà un colpo ad un’auto e poi si pretende il rimborso del proprio specchietto, precedentemente rotto). Pacificamente il conducente propone a Lundini di risolvere subito la questione e di essere rimborsato di 140 euro. “Alla fine sono andato ad un Bancomat e mi sono stati estorti 200 euro“.
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Poco dopo l’attore decide di denunciare il fatto. Un articolo del Corriere della Sera afferma che Lundini avrebbe riconosciuto da una foto e denunciato un uomo con numerosi precedenti penali esponente del clan dei Bevilacqua, importante gruppo di criminalità organizzata romana.
Come andrà a finire? La vicenda non è ancora conclusa, ma si spera che con questo racconto i pochi romani che non erano a conoscenza della “truffa dello specchietto” siano stati ragguagliati e messi sull’avviso.