Covid, nell’ultimo anno forte crescita delle case vendute all’asta

Secondo il rapporto semestrale del Centro Studi Sogeea, nell’ultimo anno si è registrato un forte aumento delle case vendute all’asta a causa del Covid.

Covid case
Pixabay

Negli ultimi 6 mesi del 2020 le case finite all’asta nel Bel Paese sono aumentate del 63,5%. A renderlo pubblico il “Rapporto semestrale sulle aste immobiliari” compilato dal Centro Studi Sogeea, durante la sua solita audizione al Senato. Si sta parlando di 15.146 procedure registrate rispetto alle 9.262 del precedente mese di luglio.

Questa situazione non riguarda solo case e alberghi. Finiti all’asta anche 4 castelli, 15 ospedali, 8 teatri e 17 strutture dedicate alla carità – conventi.

Al fatto che una famiglia in difficoltà possa essere impossibilitata a pagare il mutuo e possa vedere venduta all’asta la propria casa, ormai ci siamo quasi abituati“, così ha commentato l’ingegnere Sandro Simoncini, direttore del Centro Studi Sogeea.

Ha poi proseguito: “difficilmente pensiamo che nella situazione di difficoltà possa trovarsi un ente benefico, socialmente utile o una famiglia nobile“.

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Covid, l’effetto sulla vendita delle case

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Simoncini ha spiegato che: “Il dato uniforme a livello nazionale dimostra come sia sempre la fascia di reddito medio-bassa a pagare il tributo più rilevante alla crisi“. Il 66% delle abitazioni vendute all’asta ha un prezzo inferiore ai 100 mila euro, percentuale che sale fino all’89% se si prendono in considerazione anche gli immobili rientranti nella fascia tra i 100 mila e i 200 mila euro.

La regione più interessata da questa situazione è la Lombardia con 2.100 unità all’asta. Seguono in questa triste classifica il Lazio, con 1727 immobili, con un +118% rispetto a luglio 2020, la Sicilia, con 1564 immobili, con un +250% in più e il Piemonte che ha raddoppiato la sua percentuale rispetto al periodo precedente.

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La crescita più importante si è registrata nel Mezzogiorno, in particolar modo nelle Isole, dove l’incremento ha raggiunto il +284%.

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